Mazza espone alla 1^Biennale Artexpo al teatro Ariston di Sanremo
3 min di letturaDal 14 al 17 Settembre in concomitanza con il 60° anniversario del Teatro Ariston, edificato per volontà del commendatore Aristide Vacchino nel 1953, si è svolta la prima edizione di “Sanremo Biennale Artexpo”, uno straordinario evento artistico un progetto che ha avuto la collaborazione di professionisti del settore ed eminenti personalità del mondo della cultura, un evento che si è posto l’obiettivo di celebrare l’operato di validi artisti contemporanei, proponendo narrazioni visive di artisti lontani da qualunque circuito, in un magico scenario capace di donare al fruitore uno spaccato con tante nuove testimonianze creative, incentivando il mercato internazionale, coinvolgendo i visitatori in nuove e interessanti esperienze fruitive.
La grande cerimonia d’inaugurazione è stata aperta dal sottosegretario alla cultura Prof. Vittorio Sgarbi alla presenza dell’attore, regista e presidente di Cultura Identità, Edoardo Sylos Labini, del critico e giornalista Angelo Crespi.
Il curatore dell’evento è Sandro Serradifalco con la collaborazione di eminenti consulenti artistici ed editoriali della Fondazione Effetto Arte, tra cui la Dott.ssa Serena Carlino un connoisseurship di eccellenza, grande estimatrice dell’arte di Mazza, che da anni personalmente cura il suo percorso artistico, ponendo il suo operato all’attenzione di altissime personalità dell’arte, nazionale ed internazionale, contestualizzando l’arte di Mazza in palcoscenici di assoluto rilievo, come in questo caso il teatro Ariston, in un evento che lo coinvolgere nelle più importanti espressioni artistiche in un grande meeting internazionale.
L’evento di caratura internazionale gode della presenza di artisti provenienti da ogni parte del mondo, oltre 40 infatti i paesi rappresentati, un ulteriore dato significativo che amplifica l’impegno artistico di Mazza in ambito internazionale.
Ciò che si presenta ai visitatori è uno spaccato significativo della creatività attuale, sollecitando, uno scambio culturale qualificato.
Questo nuovo evento segna ancor più la carriera artistica di Raffaele Mazza, esporre al Teatro Ariston è un privilegio unico, un palcoscenico che ha visto i più grandi nomi della canzone italiana e non solo, diventato famoso al pubblico dal 1977 quando per la prima volta ha ospitato il Festival della Canzone Italiana, comunemente noto come Festival di Sanremo.
In questo magnifico ed importante scenario a Mazza è stato concesso dopo un’accurata analisi del comitato artistico, la possibilità di essere presente con un’opera particolare, un olio ed inserti a sbalzo su tela dal titolo: “Pudore”, già riconosciuta con premi nazionali ed internazionali, che è pubblicata nel catalogo ufficiale dell’evento consultabile anche on line in tutto il mondo.
Un’opera che raffigura l’essere femminile, che dal buio si emerge luminosa e vivida. Nasconde il suo volto dietro un drappo rosso scarlatto, quasi volesse entrare in scena, sul palco della vita, mostrarsi interamente, celando ciò che più di tutto rivela: il suo sguardo. Il suo corpo candido avanza e ci domina con la potenza dei seni sodi, scoperti con disinibizione risvegliando l’immagine ancestrale dell’amore materno e al contempo del piacere. Con un velo bianco che esce dalla tela, ci lascia intravedere la usa intimità, accendendo il desiderio, la voglia di trasgressione, l’inafferrabilità di ciò che non possiamo avere a pieno. Nel suo mostrarsi velata, nel lasciare lo spazio per immaginare, la Donna esercita il suo potere di controllare, quando e come manifestare tutta se stessa, il proprio io. Scegliendo chi può accettare, comprendere e meritare, ciò di più caro ella possa avere, ossia la “bellezza dello sguardo” come messaggero di emozioni, “specchio della sua anima” perché, come diceva Gabriele D’annunzio, “ci sono certi sguardi di donna che l’uomo amante non scambierebbe con l’intero possesso del corpo di Lei”.