Medici aggrediti, ospedale Reggio Calabria chiede arresto differito
2 min di letturaCommissario a prefetta, chiedere a governo intervento risolutore
Il commissario straordinario del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi, “alla luce dei gravi e reiterati episodi di aggressione nei confronti del personale ospedaliero consumatisi al Gom” ha scritto alla prefetta di Reggio Clara Vaccaro “al fine di farsi portavoce presso il Governo di una richiesta di intervento legislativo risolutore”
Lo rende noto l’Azienda ospedaliera reggina.
La lettera di Scaffidi, già intervenuto più volte sulla questione, è stata trasmessa oggi è motivata, è scritto in una nota, “anche dalla ferma convinzione che l’attuale assetto giuridico non tuteli a sufficienza gli operatori sanitari di tutta Italia, i quali sentendo minacciata la propria incolumità sul posto di lavoro non possono svolgere i compiti, delicatissimi, a cui sono chiamati, con la necessaria tranquillità.
Ricordiamo, inoltre, se ce ne dovesse essere bisogno, che il ruolo dell’operatore sanitario è cruciale per la nostra società”.
Pertanto, da una parte, “nell’assoluta consapevolezza dell’impossibilità d’incrementare con celerità la presenza delle forze dell’ordine nei Ospedali, e dall’altra, che la vigilanza privata non può svolgere mansioni equiparabili, non avendone, tra l’altro, le prerogative di Legge”, è opinione del commissario straordinario del Gom e di tutta la Direzione strategica, “che il momento sia maturo per un decisivo intervento nel merito in termini legislativi”.
“Per quanto sopra considerato – ha scritto Scaffidi nella missiva – si invita il prefetto ad inoltrare al Governo la richiesta di modifica legislativa, attraverso decretazione d’urgenza, dell’art. 583 quater del Codice penale, con previsione di arresto in flagranza differita o, in subordine, di introdurre nel Codice penale, sempre attraverso decretazione d’urgenza, un titolo autonomo per il reato di ‘aggressione a personale ospedaliero’ con previsione di arresto in flagranza differita, ferma restando la procedibilità d’ufficio”.