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Meridione paralizzato per manifesta incapacità politica

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Interruzione ferrovia, De Nisi e Graziano: «Colpa dei manager scelti da Governo Meloni»

Comunicato Stampa

C’è un video emblematico che gira sui social ormai da mesi e ritrae il time-lapse di un cantiere in Germania: la ricostruzione di un viadotto ferroviario realizzata in soli tre giorni. L’esatto opposto di quello che sta avvenendo in Italia, in questi giorni, a Centola nel Salernitano, dove dopo il deragliamento di alcuni carri di un treno merci, avvenuto 14 giorni fa, ancora non si è riusciti a ripristinare l’armamento e la banchina, paralizzando tutto il traffico verso il sud Italia.

Possibile che questa opera sia tanto complessa, più complessa che realizzare una grande opera, da volerci tempi biblici? Forse è l’incapacità gestionale di un’emergenza che ci sta portando a tanto mettendoci alla berlina dell’Europa e dei tanti turisti che a causa di questo disservizio non riesco a raggiungere il Sud Italia.

È quanto dichiarano i vertici di Azione Calabria, il Segretario Francesco De Nisi ed il Presidente Giuseppe Graziano, esprimendo il proprio sdegno e la più ferma condanna per l’imbarazzante incapacità dimostrata dal Governo Meloni nella gestione delle più importanti aziende controllate dallo Stato, con particolare riferimento a Trenitalia.

È scandaloso e irritante – dicono i due dirigenti del Partito di Calenda – che questo avvenga non in un’area remota bensì lungo l’unica linea ad Alta Velocità che collega l’Italia e l’Europa al Meridione. È la dimostrazione evidente della palese incapacità degli organi dirigenti di Trenitalia, i quali non sono stati in grado di pianificare una procedura di ripristino urgente, lasciando il Sud Italia isolato nel momento di altissima stagione turistica.

La situazione è particolarmente critica per la Calabria, così come per la Sicilia, la Basilicata e il Salernitano, che si trovano praticamente bloccati nel silenzio complice del Governo nazionale. Qualora le previsioni venissero rispettate, quel tratto ferroviario a sud di Battipaglia non sarà riaperto prima del 26 luglio. Questo – sottolineano – è intollerabile.

Ancora più intollerabile è l’incapacità di comprendere che, data l’obsolescenza delle nostre infrastrutture, è necessario progettare un nuovo tracciato per l’Alta Velocità che si diriga verso il Sud. È fondamentale inoltre – sottolineano i due massimi esponenti di Azione Calabria – disporre di un’alternativa alla linea tirrenica. Se la linea ferroviaria jonica – aggiungono – fosse stata efficiente, moderna e veloce, il problema che ci si trova oggi ad affrontare non avrebbe avuto impatto, poiché i treni avrebbero potuto tranquillamente percorrere il versante orientale.

Purtroppo, il Governo attuale, impegnato nella dannosa creazione di disparità tra le regioni con l’Autonomia Differenziata, ignora le questioni essenziali, urgenti e impellenti. E spiace constatare – concludono Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano – che questa negligente condotta è diretta conseguenza di una politica inefficace e degli inadeguati manager collocati nelle posizioni chiave dalla politica stessa.

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