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Metalmeccanici, assemblea regionale della Fiom Cgil Calabria

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Si è riunita a Lamezia Terme l’assemblea regionale dei delegati e delle delegate della Fiom Cgil Calabria a cui hanno preso parte il Segretario Fiom Cgil Calabria Umberto Calabrone, la Segretaria Nazionale Fiom Cgil Silvia Simoncini e il Segretario Confederale Cgil Calabria Gianfranco Trotta


Fulcro della discussione, alla quale hanno contribuito anche le altre strutture della Cgil, sono state le trattative per il rinnovo dei Contratti nazionali di lavoro dei metalmeccanici, la drammatica crisi occupazionale, sociale e industriale della Calabria nel quadro complessivo nazionale, con gli annessi pericoli di ulteriore regressione dei diritti sociali e del lavoro, specie in termini di precarietà e inoccupazione.

“Abbiamo la necessità di unire il Paese – ha affermato il Segretario Generale Calabrone – oggi esistono differenze territoriali su redditi, servizi essenziali e solo attraverso il Ccnl si possono ridurre i divari.

I referendum della Cgil e quello sull’autonomia differenziata, nel quale la nostra organizzazione è protagonista nella raccolta delle firme, sono una sfida che ha come obiettivo un Paese fondato sul lavoro come prevede la Costituzione”.

“L’assenza di politiche industriali è eclatante – ha affermato la Segretaria Nazionale Silvia Simoncini – e non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. L’Italia non ha più asset strategici. Bisogna rilanciare la politica industriale a partire da tutte quelle scelte che possono concretamente sostenere la capacità produttiva del Paese, come le infrastrutture o la riduzione dei costi energetici”.

“Il gracile, ma ancora presente presidio industriale manifatturiero calabrese, non è mai stato fatto oggetto di una vera e propria politica di pianificazione industriale – ha aggiunto Calabrone – sia sul versante degli investimenti, del ruolo sociale delle imprese,  sia sul versante del mercato del lavoro, della formazione professionale, della sicurezza sociale”.

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Durante i lavori si è discusso dell’impegno per il contrasto all’autonomia differenziata, della volontà del governo di ridurre, con il Ddl “Sicurezza” approvato dalla Camera e voluto dal Governo, le agibilità democratiche ed il diritto di protesta organizzata e democratica, ma anche di come proseguire l’impegno per contrastare la crisi e far cambiare paradigma ad un disegno reazionario in netto contrasto con i dettati della Costituzione, nata dalla lotta di resistenza al nazifascismo.

Spazio anche nonché sulla necessità di continuare la mobilitazione per la pace e contro tutte le guerre, manifestando piena solidarietà a tutte le popolazioni martoriate a partire da quella palestinese sottoposta ad un vero e proprio genocidio.

“Serve una forte mobilitazione unitaria dei metalmeccanici,  di tutti i lavoratori e i pensionati per far cambiare le inique politiche governative messe in atto ed annunciate in previsione della legge di bilancio 2025 – ha aggiunto Calabrone –  anche tenendo conto della ripresa nefasta delle politiche di austerità dell’UE, da tempo ormai chiusa in un’asfittica economia neoliberista e guerrafondaia col solo risultato di aver appannato, se non destrutturato del tutto, il modello sociale europeo.  Soprattutto in Calabria per contrastare le drammatiche tendenze allo spopolamento, all’emigrazione giovanile,  con i primati nazionali di disoccupazione ed inoccupazione, di precarietà   e lavoro nero, serve un forte rilancio degli investimenti, in un quadro di unità del Paese, recuperando le risorse prima di tutto da un forte contrasto all’evasione fiscale e contributiva, ma anche migliorando la capacità di spesa dei fondi, come il Pnrr, già impegnati o non spesi o destinati ad opere inutili e dannose come il Ponte”.

L’ assemblea dei delegati ha approvato la relazione del segretario generale Umberto Calabrone, il dibattito e le conclusioni dalla segretaria nazionale Simoncini e ha impegnato l’intera organizzazione ad essere protagonista nella discussione dentro la Cgil Calabria per la definizione dei suoi assetti organizzativi e politici con l’obiettivo di rendere sempre più forte e rappresentativa la Fiom e la Cgil.

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