Minacce e ingiurie ad ex coniuge: divieto di avvicinamento per un uomo
2 min di letturaLa Polizia di Stato contro la violenza di genere
La Polizia di Stato è da sempre impegnata nel contrasto alla violenza di genere ed all’occorrenza è pronta a reprimere tutte quelle manifestazioni di prepotenza, maltrattamenti, coercizione e soprusi, portate in essere da persone violente contro le fasce più deboli della popolazione, apparentemente indifese.
Sono solo apparentemente deboli e indifese, perché le donne e gli uomini della Polizia di Stato concretamente sono da sempre in prima linea nel contrastare i violenti ma sono anche molto vicini, in loro difesa, a tutte quelle persone che subiscono violenze di ogni ordine e grado. Le attività contro la violenza di genere vengono svolte con dedizione e riservatezza da parte degli appartenenti alla Polizia di Stato, personale altamente formato che si avvale anche di personale medico specialistico ed in stretta collaborazione con le associazioni presenti sul territorio.
Nei giorni scorsi, personale della Squadra Mobile della Questura ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e di comunicazione con la stessa, nei confronti di un uomo ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 612 bis (c.d. stalking).
Nella fattispecie l’uomo inviava all’ex coniuge numerose e-mail fino ad intasarle la casella di posta elettronica con messaggi di ingiurie e minacce. Non sono mancati i contatti diretti, occasioni in cui la donna ha temuto per la propria incolumità.
Nell’ultimo anno è stata costretta a cambiare abitazione più volte, tanto che, in preda a forti stati d’ansia, è dovuta ricorrere ad un ausilio psicologico.
Al riguardo si vuole sottolineare la massima sinergia con le Procure della Repubblica presenti sul territorio, che si concretizza nella direzione delle indagini e nei successivi provvedimenti restrittivi emessi e puntualmente eseguiti nei confronti dei colpevoli.
Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.
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