Mons. Rimedio: il Mistero dell’Incarnazione: l’amore di Dio per l’umanità
2 min di letturaLa ricorrenza del Natale, attesa con cuore e anche con fede, è sempre un’opportunità per una maggiore comprensione del Mistero dell’Incarnazione del Verbo eterno, che ipostaticamente ha unito a Sé la natura umana. Per ipostaticamente s’intende l’assunzione della natura umana dalla Divinità del Figlio di Dio senza costituire una persona.
Il Natale è rivelazione dell’umanità universale amata da Dio, il Quale, per la Sua Misericordia, non l’ha abbandonata nella triste eredità di Adamo e di Eva, ma «quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da Donna…perché ricevessimo l’adozione a figli» (Gal 4).
È venuto sulla terra il Verbo, «facendosi carne, uomo» nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo: non è sceso dal Cielo «per giudicare ma per salvare».
Il profeta Isaia molto tempo prima annuncia il Natale di Gesù: «Ascoltate, Casa di Davide! Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (Dio con noi)» (Is 7,13).
San Paolo a Tito, suo discepolo, scrive del Natale in questi termini: «È apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza, che ci insegna a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà»; con sobrietà cioè con moderazione, con giustizia in osservanza dell’ordine nella propria esistenza e in quella del prossimo, con pietà, in comunione filiale con Dio.
È tracciato uno stile di vita cristiano, di cui si ha bisogno da parte di ognuno di noi per una dignità dell’essere nostro umano, e sovrumano secondo la fede.
Buono e sereno Natale ai lettori.
† Vincenzo Rimedio
Vescovo emerito