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Monsignor Giuseppe Cognata, un quasi beato per la diocesi di Bova

6 min di lettura

Nel 1940 dovette rinunciare all’episcopato fino al 1972. Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù, è in corso il processo di beatificazione.

Giuseppe Cognata nacque ad Agrigento il 14 ottobre 1885 da famiglia benestante. Il padre Vitale era un brillante avvocato, mentre il nonno paterno Giuseppe fu medico e senatore del Regno D’Italia, entrambi iscritti alla Massoneria e anticlericali i quali ostacoleranno in ogni modo la vocazione del piccolo Giuseppe. La madre, Rosa Montana, fu invece donna aristocratica ma molto religiosa sicchè, accortasi della precoce vocazione del figlio, riuscì a farlo iscrivere presso il Collegio San Basilio di Randazzo (CT), primo istituto dei salesiani in Sicilia quando il piccolo Giuseppe aveva solo 12 anni (1897).

Il 5 maggio 1908 emise la professione perpetua nella famiglia salesiana a San Gregorio di Catania (CT) nelle mani del rettore maggiore Michele Rua (oggi beato) e il 29 agosto 1909 ricevette ad Acireale (CT) l’ordinazione sacerdotale. Cognata in questo periodo era già laureato in Lettere e Filosofia presso l’Università di Catania, sicchè fu subito inviato ad insegnare prima in Sicilia e poi in altre case salesiane del Veneto e delle Marche.  Con lo scoppio della Grande Guerra (1915 – 1918) Cognata fu costretto ad arruolarsi ma a Trapani gettò le basi della sua futura opera Salesiana mentre dal 1918 circa fu inviato a dirigere il collegio dove fu studente a Randazzo, poi quello di Gualdo Tadino (PU) e infine direttore dell’Istituto Sacro Cuore di Roma.

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Cognata vescovo e fondatore (1933)

Il 16 marzo 1933 papa Pio XI lo nominò vescovo di Bova (dal 1986 arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova). Aveva solo 48 anni. Ricevette l’ordinazione episcopale il 23 aprile successivo nella basilica del Sacro Cuore di Roma. Entrato nella diocesi calabrese ne comprese ben presto le enormi difficoltà economiche e sociali. Infatti la maggior parte della popolazione era dedita alla agricoltura, analfabeta e ignorante anche nella formazione cristiana. Scarso il clero locale così come gli Ordini religiosi. Cognata volle vedere di persona le condizioni miserevoli di vita dei suoi fedeli e sopra un mulo si recò nei diversi paesini montani della sua diocesi, sui monti di Bova o nelle valli dell’Amendolea, per confortare, conoscere e capire come migliorare le cose concretamente. Chiese consiglio all’arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Carmelo Pujìa e così tre giovani ragazze desiderose di seguire la vita consacrata all’ideale salesiano divennero l’8 dicembre 1933 le prime suore della Congregazione Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Questo istituto religioso si specializzò ben presto nella educazione dei bambini e alla assistenza dei poveri tant’è crebbero velocemente diverse vocazioni e furono fondate in breve tempo altre case in Calabria, Sicilia e nel Lazio.

La destituzione e il reintegro della dignità episcopale (1940 – 1972)

Il successo in campo religioso e sociale della Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore ben presto dette molto fastidio cosicchè nel 1939 iniziò il Calvario di Cognata. Infatti iniziarono malcontenti interni nel suo Istituto e una ribellione al Vescovo fondatore da parte di alcune Oblate che lasciano l’Istituto e pensarono di fondarne un altro. Mons. Cognata intervenne per evitare rotture ma gli venne giurata vendetta tramite calunnie e denunce gravi quali l’accusa di molestie da parte tre suore e di un certo barone Fassini. Subito informato, papa Pio XI inizialmente prese le sue difese ma poi fu costretto a far avviare indagini da parte della Congregazione del Sant’Uffizio che decise di punire duramente Cognata abbligandolo a rinunciare alla dignità episcopale (21 dicembre 1939) e ritornare semplice presbitero.

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Cognata accettò questa durissima decisione con amarezza ma in silenzio. Lasciò Bova e andò a servire nelle case salesiane di Trento, Rovereto e successivamente a Castel di Godego (TR). Nel frattempo però si imbastì un processo canonico che ebbe termine soltanto nel 1962 quando le suore accusatrici, in punto di morte, ritrattarono le loro accuse verso Cognata affermando che era tutto falso. Così monsignor Antonio Mistrorigo, vescovo di Treviso e il salesiano don Luigi Castano, allora procuratore dei Salesiani richiesero al papa Giovanni XXIII (oggi santo) il reintegro nel collegio episcopale di Cognata, desiderio che si avverò il 14 aprile dello stesso anno, giorno di Pasqua. L’Anno successivo, papa Paolo VI volle che monsignor Cognata partecipasse ai lavori del Concilio Vaticano II (1962 – 1965) e per permettere ciò lo nominò vescovo titolare di Farsalo (diocesi d’età romana, oggi non più esistente e ubicata in Grecia orientale). Potè anche ritornare a rivestire la carica di superiore del suo istituto religioso e si stabilì a Pellaro (RC).

la tomba di monsignor Cognata a Tivoli (ROMA)

La morte e il processo di beatificazione

A Pellaro nel 1972 ebbe la gioia di sapere che la Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore era divenuta di diritto pontificio (cioè ufficialmente approvata dal Papa tramite un suo decreto formale). Il 22 Luglio monsignor Cognata morì a Pellaro ad 84 anni. Le sue spoglie mortali riposano oggi nella casa madre della sua congregazione a Tivoli (Roma). Dopo la sua morte si pensò di riabilitare il più possibile la figura di monsignor Cognata raccogliendone gli scritti personali, lettere private, le lettere pastorali quando fu vescovo per soli 8 anni di Bova e diverse testimonianze di chi lo conobbe attraverso pubblicazioni e convegni che ebbero l’incoraggiamento della diocesi di Bova, dell’Ordine fondato da monsignor Cognata e della Associazione Italiana Giuristi Cattolici. Questo materiale fu usato per avviare l’iter canonico di beatificazione, che è stato affidato al postulatore generale don Pierluigi Cameroni il quale lo scorso 19 aprile ha comunicato che papa Francesco ha dato l’autorizzazione affinchè si apra il processo canonico di beatificazione per monsignor Cognata, ripristinandone il titolo di “vescovo di Bova”.

Per eventuali approfondimenti segnaliamo l’ottima biografia sul presule di Bova scritta da Vito Cesareo, Giuseppe Cognata S.D.B. un vescovo dei nostri tempi tra oblazione e santità, Squillace, 2019.

Leggi anche le biografie dei vescovi Vittorio Moietta e Giovanni Ferro.

M.S.

Fonti consultate:

  • L’arcivescovo di Reggio Calabria plaude alla riabilitazione di monsignor Cognata, ingiustamente acccusato di molestie in https://www.farodiroma.it/ (URL consultato il 12 maggio 2020)

  • Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972), S.D.B., Vescovo di Bova e Fondatore delle Salesiane Oblate del sacro Cuore in https://donboscoitalia.it (URL consultato il 12 maggio 2020)

  • Via libera alla causa di beatificazione del Vescovo salesiano Giuseppe Cognata in https://www.acistampa.com    (URL consultato il 12 maggio 2020)
  • Monsignor Cognata, il Papa avvia la Causa di Beatificazione in http://www.avveniredicalabria.it  (URL consultato il 12 maggio 2020)
  • Un Vescovo agrigentino salesiano, monsignor Giuseppe Cognata in https://www.agrigentoierieoggi.it/      (URL consultato il 12 maggio 2020)
  • Celebrata a Jenne la Santa Messa in memoria di Mons. Giuseppe Cognata fondatore delle suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore  in  https://www.jennenews.it/  (URL consultato il 12 maggio 2020)

  • Monsignor Cognata, il Papa avvia la Causa di Beatificazione in http://www.reggiobova.it/   (URL consultato il 12 maggio 2020)
  • Verso la beatificazione di monsignor Giuseppe Cognata in https://www.ntacalabria.it/  (URL consultato il 12 maggio 2020)
  • La storia di un uomo speciale: Monsignor Giuseppe Cognata in https://www.salesianesosc.it/   (URL consultato il 12 maggio 2020)
  • Dichiarata l’innocenza ufficiale del fondatore della Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore in https://www.ufficistampanazionali.it/ (URL consultato il 12 maggio 2020)

  • In comunione  in http://www.usminazionale.net/ (URL consultato il 12 maggio 2020)

  • Borzomati Pietro, La sofferta testimonianza di monsignor Giuseppe Cognata, vescovo salesiano di Bova in RIVISTE STORICHE SALESIANE, ANNO XXVII , N.1, GENNAIO – GIUGNO, 2008, pp 99-124 (PDF)

 

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