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Morti in torrente: gole Raganello ancora chiuse, sono pericolose

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I sentieri per le Gole del Raganello chiuse con il nastro dei carabinieri dopo il sequestro disposto dal procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Il 20 agosto 10 escursionisti sono morti nel torrente Raganello a causa di una esondazione improvvisa . ANSA/ANTONIO IANNICELLO

Sei anni dopo l’onda di piena in cui morirono dieci persone

Sono ancora chiuse, in quanto ancora sotto sequestro perché tuttora pericolose, le Gole del Raganello, sei anni dopo l’onda di piena che provocò la morte di dieci persone, nove escursionisti ed una guida.

Il sequestro delle Gole fu disposto dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari dell’epoca, Eugenio Facciolla, e da allora non é mai stato revocato.

“La pericolosità delle Gole – ha detto all’ANSA l’avvocato Davide Zanforlini, difensore del Comune di Civita, coinvolto nell’inchiesta della Procura – è stata confermata anche dalla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha rigettato l’impugnativa che era stata presentata dal Comune di Civita basata sul fatto che, a prescindere dalla pericolosità delle Gole, un bene demaniale non sia sequestrabile. Circostanza avallata, nel corso della discussione davanti la Corte di Cassazione, alla Procura generale di Catanzaro”.

Per la tragedia del Raganello è in corso, davanti al Tribunale di Castrovillari, il processo scaturito dall’inchiesta della Procura che vede imputate cinque persone. Si tratta dei sindaci dell’epoca di Civita, San Lorenzo Bellizzi e Cerchiara di Calabria, Alessandro Tocci, Antonio Cersosimo ed Antonio Carlomagno (i primi due sono ancora in carica), e di due rappresentanti delle società che organizzavano le escursioni turistiche nelle Gole, Giovanni Vangeli e Marco Massaro.

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