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È morto Andrea Camilleri, lo scrittore siciliano aveva 93 anni

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Morte Andrea Camilleri

Alle 8.20 di questa mattina è morto Andrea Camilleri, scrittore e intellettuale a trecentosessanta gradi. Era nato a Porto Empedocle nel 1925. Dalla sua penna è nata la serie letteraria e televisiva del commissario Montalbano.

Verve graffiante, penna ironica e allo stesso tempo elegante e raffinata, Andrea Camilleri è stato uno degli scrittori e sceneggiatori più amati dal pubblico italiano. Camilleri era giunto in condizioni già gravi lunedì 17 giugno, un mese esatto fa, all’ospedale Santo Spirito di Roma a causa di un problema cardiorespiratorio. Lo scrittore era nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, nella sua Sicilia che amò e raccontò incessantemente in oltre cento libri.
Negli ultimi periodi aveva espresso la sua disapprovazione verso le politiche contro-migrazione.

L’infanzia e la parentela con Pirandello

Nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri poteva fregiarsi di avere nell’albero genealogico un Premio Nobel della Letteratura, quel Luigi Pirandello che conobbe in tenera età.
Tra Porto Empedocle, Agrigento ed Enna il giovane Camilleri comincia a scrivere – i suoi primi racconti sono pubblicati su riviste e quotidiani come “L’Italia socialista” e “L’Ora” – e lavora come regista e sceneggiatore.

Una carriera di scrittore cominciata in età matura

Sul finire degli anni quaranta si trasferisce a Roma dove lavora in Rai e insegna al Centro sperimentale di Cinematografia. Nel 1957 sposa Rosetta Dello Siesto, la donna che gli darà tre figlie.
La sua carriera di scrittore inizia in età avanzata, nel 1978, con Il corso delle cose, pubblicato da Lalli, un editore a pagamento.

Andrea Camilleri e Luca Zingaretti

Nasce la saga di Montalbano

L’immaginaria cittadina di Vigata comparirà per la prima volta nel 1980 in Un filo di fumo, ma il successo arriverà negli anni novanta con La forma dell’acqua (1994), il primo romanzo con protagonista il commissario Montalbano.
Una attività letteraria senza sosta sarà guidata dal commissario: L’altro capo del filo, edito nel 2016, è stato il centesimo libro partorito da Camilleri.
La prima trasposizione televisiva arriva nel 1999 con l’episodio “Il ladro di merendine”. Sarà il primo di trentadue episodi lungo dodici stagioni e quasi vent’anni di longevità con Luca Zingaretti nei panni del celeberrimo commissario. Camilleri ha recentemente definito il suo Montalbano un “ricattatore” per i tanti romanzi (troppi secondo Camilleri) che ha dovuto scrivere, per bisogni editoriali, personali e non per ultimo per non tradire l’amore dell’affezionato pubblico, con protagonista il commissario di Vigata.
Parallelamente ai romanzi e alla serie incentrata su Salvo Montalbano, Camilleri ha scritto saggi, racconti e romanzi storici.

La consegna del romanzo postumo

Già nel 2006 Andrea Camilleri ha delineato la fine del suo eroe: in quell’anno lo scrittore siciliano ha consegnato all’editore Sellerio il manoscritto con la fine della storia, dal titolo Riccardino, chiedendone la pubblicazione soltanto dopo la morte.

Morto Andrea Camilleri

La lingua dei suoi romanzi

Caratteristica principale di buona parte dei romanzi di Camilleri è l’uso di una lingua inventata, un misto tra italiano e siciliano. Peculiarità che non ne ha impedito di essere tradotto in 120 lingue nel mondo.
Altra peculiarità riconoscibile dei suoi libri la comune struttura prefissata e regolare:

«Per un romanzo di Montalbano diciotto capitoli ciascuno di dieci pagine, ogni pagina nel mio computer vuol dire 23 righe. Un romanzo ben congegnato sta perfettamente in 180 pagine. Per i racconti, 24 pagine, o meglio 4 capitoli di 6 pagine ciascuno. Se non sento questa mia metrica vuol dire che qualcosa non va.»

Gli ultimi anni e l’impegno sociale

Tra il 2018 e quest’anno Rai Uno ha trasmesso due film basati su altrettanti romanzi storici di Camilleri: “La mossa del cavallo” e “La stagione della caccia”, ambientati nella Vigata della seconda metà dell’Ottocento.
Negli ultimi anni le condizioni di salute di Andrea Camilleri si erano fatte sempre più complicate per via dell’età, ma l’ironia, il lucido acume non lo hanno abbandonato fino agli ultimi giorni.
Così come l’impegno sociale: dopo le elezioni politiche del marzo 2018, Camilleri ha espresso la sua preoccupazione per l’astio di una certa politica italiana verso i migranti.
Questo atteggiamento, diceva lo scrittore, riportava alla sua mente il periodo che precedette l’ascesa al potere di Benito Mussolini.
L’11 giugno 2018 la sua ultima apparizione pubblica quando ha recitato al Teatro Greco di Siracusa il suo monologo “Conversazione su Tiresia”. Il monologo, in cui ripercorre la vita dell’epico indovino connettendo il personaggio alla sua cecità, è stato pubblicato all’inizio dell’anno da Sellerio. Morto Andrea Camilleri lascia un patrimonio di libri e diritti d’autore tra i più immensi del nostro tempo.

Antonio Pagliuso 

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