Mr. Jasper Newton Daniel
3 min di letturaQuando, nel 1911, Mr. Jasper Newton Daniel, detto Jack morì, il suo whiskey aveva già ottenuto importanti riconoscimenti
Infatti, nel 1904 Mr Jack portò il suo prodotto all’esposizione mondiale di St. Louis, dove concorreva con whisky provenienti da tutto il mondo; a sorpresa, si aggiudicò la medaglia d’oro e vinse il titolo di miglior whisky del mondo.
Il prodotto era misteriosamente denominato “N° 7”, esattamente come oggi, pur essendo l’unico tipo di whiskey che Jack producesse.
Un anno dopo, Mr Jack, arrivato in ufficio di mattina presto, tentò di aprire la sua cassaforte ma, non ricordando la combinazione, decise di prenderla a calci. Si fratturò un alluce e contrasse una grave infezione che lo portò alla morte.
Egli non era mai stato sposato, ma era molto apprezzato dalle donne: al suo funerale, dovettero sistemare diverse sedie per permettere alle numerose signore presenti di piangerlo.
Mr Jack portò con sé nella tomba anche il suo segreto sul numero sette.
La storia di questo “piccolo uomo” (non superava il metro e sessanta centimetri) dalle grandi capacità imprenditoriali, iniziò nel 1850 a Lynchburg, un paesino del Tennessee.
Ultimo di tredici figli, fu cresciuto dal vicino pastore luterano Dan Call, che possedeva una piccola distilleria artigianale. Oltre a impartirgli un’istruzione religiosa, il pastore gli fece da maestro nell’arte della distillazione.
Il giovane Jack decise di fondare la sua distilleria ad Hollow (una località fuori paese) nel 1866. Venne poi trasferita a St. Luis nel 1910, per via dell’inizio del divieto di produrre alcolici nel Tennessee.
Utilizzando mais, segale ed una parte di orzo maltato uniti a lieviti selezionati e ad acqua purissima, creò una buona “birra” pronta per la distillazione.
Jack mise in pratica un sistema che tuttora differenzia in maniera sostanziale il Tennessee whiskey dal bourbon: il distillato appena uscito dal distillatore è filtrato attraverso il carbone d’acero.
Questa operazione rende l’alcol particolarmente morbido e già privo di spigolature prima ancora dell’invecchiamento in barili nuovi di rovere americana.
Sembra però che il whiskey di Mr Jack esista grazie ad uno schiavo, chiamato Nearis Green, che insegnò a Daniel il processo per arrivare al distillato. Gli fornì quindi una prima rudimentale ricetta.
L’azienda, la Old Time Distillery, riuscì a sopravvivere al proibizionismo e una volta riportata nel Tennessee ebbe un’espansione incredibile.
La distilleria fu ereditata dal nipote del fondatore Lem Motlow che con i figli la mantenne fino al secondo dopoguerra. Poi, nel 1950 fu ceduta al Gruppo Brown-Forman. Oggi si producono 72.000.000 litri di Jack Daniel’s l’anno e circa 275.000 persone visitano la storica distilleria.
Un’ industria che in America ha il valore di ben 2,9 miliardi di dollari e che produce il whiskey più famoso e più venduto al mondo.
Come ti combino il Whiskey? Parliamo ora di Pairing..
..l’accoppiamento di due o più alimenti (food e drink) che per similitudine o per contrasto, creano nuove sensazioni e nuovi sapori.
Il Pairing è l’incontro che celebra il nuovo.
Quest’oggi nessun drink miscelato, ma un prodotto da bere liscio il Jack Daniel’s. Temperatura di servizio 18°C.
Il suo abbinamento complementare?
Un sigaro! Il toscano classico.