Muraca: aeroporto Lamezia sia porta d’ingresso e uscita della Calabria
3 min readL’Assemblea dei soci di SACAL S.p.A. ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, a presiedere il quale è stato chiamato il Dott. De Metrio, designato dal Presidente della Regione Santelli
Comunicato Stampa
Ci sono tutte le condizioni perchè l’organo amministrativo faccia bene, considerate le notevoli competenze maturate nello specifico settore aeroportuale dal nuovo Presidente della società.
Si celebrano in questi giorni i 50 anni della rivolta di Reggio a seguito della designazione di Catanzaro capoluogo di regione e si deve partire dal riconoscere che il regionalismo calabrese è stato claudicante in ogni ambito, da quello universitario a quello delle sedi istituzionali, divise tra Catanzaro e Reggio, in una incoercibile e permanente lacerazione, non attenuatasi neanche dopo l’istituzione della città metropolitana di Reggio, che non conferisce forza a nessun territorio, men che meno al sistema Calabria.
La politica aeroportuale è la più eloquente espressione di questa frammentazione, sicchè SACAL da qualche anno gestisce 3 aeroporti, praticando sovente spezzettamenti per ricomporre malumori tra i territori, in un’assenza di visione strategica.
Tale premessa è la precondizione affinchè si prenda atto, finalmente, che esiste un Piano degli Aeroporti, trasfuso nel DPR 201/2015, in cui si individua, per esclusive ragioni mercato e non per camarille politiche, uno scalo calabrese, quello di Lamezia, tra i 12 strategici del Paese. Se ne prenda atto pubblicamente e si spieghi ai cittadini con lealtà che 3 scali fotocopia non sono sostenibili e gli equilibrismi politico elettorali praticati sino ad ora avrebbero l’unico risultato di fare uscire Lamezia dal novero dei 12 scali strategici, senza apportare alcun vantaggio agli altri 2.
Ed allora, se si vogliono mantenere 3 aeroporti, deve essere chiara la vocazione internazionale dell’aeroporto trainante, quello lametino, la vera porta d’ingresso e d’uscita della Calabria.
Ipotizzare che lo stesso scalo possa essere qualificato in futuro come quarto HUB internazionale del Paese, dopo Milano Malpensa, Venezia e Roma, non deve apparire un’ambizione eterodossa. Potremmo individuare quello Veneto come modello di riferimento, con Verona e Treviso che fiancheggiano nei servizi nazionali l’HUB di Venezia, naturalmente è bene all’uopo precisare che sarà difficilissimo avere la stessa utenza degli aeroporti veneti.
Vi è una un’altra priorità sulla quale certamente verrà valutato il nuovo management, che è la nuova aerostazione dello scalo di Lamezia, su cui abbiamo amaramente registrato di recente la perdita del Finanziamento dell’Unione Europea, un fatto davvero inaccettabile.
Con il volume di traffico in costante aumento, al netto dell’infelice interludio legato al COVID, la nuova aerostazione deve essere una priorità e non deve essere un banale ampliamento dei gates, come qualcuno in società ipotizza, ma deve essere un luogo accogliente di transito e socializzazione, con i servizi ed i comfort delle grandi aerostazioni e con gli spazi che devono risultare appetibili alle grandi griffe e produrre reddito a favore di SACAL.
Altra annosa questione che non va trascurata è quella dei lavoratori stagionali che, aldilà dei meccanismi di selezione del passato sovente discutibili, oggi hanno maturato diritti che una società a prevalente capitale pubblico non può ignorare. Ci saranno occasioni per approfondire tante altre questioni all’attenzione del nuovo management, che, attraverso una sana politica aeroportuale, può determinare la crescita del turismo e dell’export, contribuendo incisivamente allo sviluppo della Calabria.
Buon lavoro al Dott. De Metrio.
Avv. Luigi Muraca – ex Vicepresidente SACAL S.p.A.