Musica a Lamezia: intervista ai ragazzi del Dvllboi studio
4 min di letturaTra Covid, poca disponibilità economica e il non avere una grande etichetta alle spalle i ragazzi si stanno sacrificando e, con 42 Fori, (in uscita l’8 ottobre su Spotify e Youtube) puntano al riscatto.
Anche Lamezia ha i suoi artisti underground: sono andato al DvllBoi studio a trovare il rapper FatB nome d’arte di Bruno Chiefalo, i suoi producer Fragg aka Davide Fragale, Aira aka Andrea Ariosto e Chase nome d’arte di Vincenzo Dattilo e ho ascoltato in anteprima il nuovo singolo 42 fori.
Appena arrivato mi trovo i ragazzi impegnati nella costruzione di un beat, una base per una nuova canzone e tra un ascolto e una modifica al beat iniziano a parlare del nuovo singolo.
E a proposito di beat Bruno mi racconta che in questo nuovo singolo è la base a nascere per prima, in quanto nasce nel periodo dove in Italia andava forte la Drill e così Davide ha iniziato a fare qualche beat Drill. Dopo due tre pezzi (ai tempi ancora non esisteva neanche lo studio) Bruno ha scritto il ritornello e il Beat è venuto da sé e nonostante la fissazione con la primissima versione del brano ne hanno usato un altro. “È un pezzo che inizia drill, ma i BPM non sono drill, è un beat veloce ma che con la voce si rallenta quindi non è la classica traccia, è diversa”, dice Bruno.
È una traccia in co-prod cioè fatta con 4 mani sulla tastiera: Davide mi racconta che il beat nasce in un pomeriggio, “Aira (che ha già lavorato con Bruno a “Sguardi rmx”) è un musicista e ha portato gli strumenti, è uscito questo pezzo drill e abbiamo messo sopra le voci di Bruno e da lì è nata la bozza” Bruno poi aggiunge che Vincenzo “Chase” è stato il più pignolo “Si è messo a controllare tutto secondo dopo secondo e parola dopo parola per fare tutto al meglio, e oggi possiamo dire di avere una traccia al meglio”.
FatB mi racconta poi di “Ciccio” il “manager” amico storico di Bruno che dai primissimi momenti lo ha sempre spronato e lo segue (e che ora sta curando l’uscita del brano su spotify e la campagna social) “Siamo andati a Milano per la sua laurea e abbiamo incontrato Ivan Maletto… che ci ha accolti nel suo studio” Maletto, sound engineer della scena drill milanese, che, conoscendo il genere ha dato un mix e mastering di un certo livello; quindi, oggi non raccontiamo solo il sogno di 5 ragazzi ma anche tanta qualità.
Mi raccontano del video e del significato “Nel video sono raffigurate armi e scene di strada, ma il vero significato non è la violenza, in quanto anche nella canzone dico che senza “ferro” qui ti rompono (qui Bruno ride), è lo stile della canzone che ha portato il video (registrato in contrada Malaterra, dove vive l’artista) anche perché noi siamo ragazzi con la testa sulle spalle studiamo e lavoriamo per inseguire il nostro sogno: la musica”. Poi aggiunge “siamo in un posto dove si deve lavorare il triplo per ottenere le cose e noi ci impegniamo molto duramente, nel video riproponiamo una realtà cruda del territorio, ma forse anche lontana dal reale col crimine ormai in giacca e cravatta”.
Parlando ancora con i ragazzi capisco che anche a livello musicale “Cristo si è fermato ad Eboli”, mi raccontano del loro rapporto con la città, con gli altri artisti e del futuro. “Lamezia è una città chiusa” dice Bruno “non c’è spazio per esibirsi, per fare le live, le scuole avevano dei festival ma col Covid è morto tutto”. Poi Vincenzo mi parla del rapporto con le altre persone fuori dallo studio “ci sono tante incomprensioni e purtroppo non si collabora, tutti parlano senza sapere cosa c’è dietro un pezzo, una canzone può non piacere perché abbiamo tutti gusti diversi ma tra artisti si dovrebbe apprezzare lo sforzo”.
Vincenzo mi racconta un aneddoto “Siamo stati a Milano e la differenza è abissale, abbiamo conosciuto un ragazzo di Reggio Calabria e per metterci in contatto con lui è servita Milano e lui ci ha detto che nella nostra regione sostanzialmente non hai contatti e futuro, è tutto chiuso in compartimenti stagni, li c’è un’altra mentalità si sta sempre in studio a fare musica e a scrivere, come facciamo noi; infatti, il nostro lavoro è stato apprezzato”.
Questa visita mi ha fatto conoscere un gruppo di ragazzi che nonostante tutto inseguono un sogno da quando avevano 14 anni e che dopo tanti sforzi, con questo nuovo progetto puntano a crescere, come stanno già facendo, ma a quanto pare a Lamezia e in Calabria sembra difficile se non impossibile farlo e soprattutto si hanno mille difficoltà. L’emergenza pandemica, i pochi soldi a disposizione, il non avere una grande etichetta alle spalle: fattori che certamente non aiutano ma i ragazzi non demordono. E l’otto ottobre su Spotify e Youtube esce 42 Fori: la via per il riscatto è tracciata!
Dario Rocca