MusicAMA Calabria Festival. Stefano Bollani “Superstar” al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme
3 min di letturaLamezia Terme, 29 ottobre 2021. Stefano Bollani ospite al Teatro Comunale Grandinetti per il 44° MusicAMA Calabria Festival, progetto realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Calabria, direzione artistica di Francescantonio Pollice.
Un concerto memorabile durante il quale il pianista milanese ha eseguito Piano Variations on Jesus Christ Superstar. Una versione strumentale per pianoforte solo delle musiche composte per l’opera rock Jesus Christ Superstar da Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice.
Un racconto musicale che narra l’ultima settimana di vita di Gesù facendo sfilare i protagonisti: Giuda, Maria Maddalena, gli apostoli, il sacerdote Caifa, Ponzio Pilato, Erode convocati sull’altare laico della scena come testimoni di quel mistero antico che prende vita nella magia dell’accadimento musicale. Ogni personaggio ha il suo universo sonoro. Un universo che attraversa tutti i generi: classico e rock, jazz e folk e si fa più lieve, pungente, disincantato quasi, incline ad un sentire contemporaneo che riesce a catturare il vitalismo di certi ritmi di danza. La riscrittura di Bollani, fondata su una smaliziata sapienza costruttiva rivela, qui, la cosciente presa di posizione dell’autore su alcune caratteristiche del suo talento compositivo. La sua riluttanza a sviluppi tematici di tipo convenzionale da applicare a forme chiuse, lascia intravvedere fin dalla prima successione di accordi, un futuro fatto di brevi ed icastici temi – che a volte ritornano – conduttori di valore semantico e strutturale. Ne risulta una fioritura melodica sospesa nel tempo e nella storia, sottolineata da una scrittura di complicata semplicità che ben si attaglia alle umanissime passioni del dolore, dell’amore, della redenzione, del tradimento, dello smarrimento, della morte e al mistero di questo Dio che si è fatto Uomo tra gli uomini.
Una partitura di fremente opulenza che determina una esecuzione pulsante attraverso momenti di tensione e distensione esattamente calcolati, in cui si aprono scorci di delirante, geniale improvvisazione come la voce strascicata di Johnny Dorelli che si insinua nella striscia jazz del cattivissimo Erode.
E Bollani riempie il palcoscenico coinvolgendo il pubblico con intelligente ironia e con quel suo modo “fisico” di fare musica, per gioco e per amore, che investe ogni fibra del suo corpo, dai calcagni agli occhi, e che si riversa in quelle dita attivate in forze fisiche interdipendenti, polpastrelli di memoria, che accarezzano percuotono pigiano scorrono indugiano riprendono avanzano si ritraggono sui tasti del pianoforte i quali rispondono, docili e ammaestrati, a creare una narrazione armonica di carne e di spirito.
Bis con brani a richiesta in cui Tiko Tiko, Il secondo movimento del concerto di Ravel, Birdland, Chameleon, Goldrake, Champagne, Rhapsody in blue e Heidi inseguita da un calabrone in volo dialogano tra loro in un medley dissacrante dove le note, in libertà vigilata, si rincorrono dissociate dalla loro cornice musicale accredita e riconoscibile e si ricompongono in una sintesi fantasiosa e visionaria.
Gran finale con la storia di Duccio Vernacoli, paroliere toscano e traduttore sui generis di canzoni senza tempo da I will survive a Strangers in the night, da Pretty woman a My way, da La ragazza di Ipanema a Let it be rese in uno stile apparentemente provocatorio e vagamente surreale, un divertirsi nel “dire” le cose intriso di un candore che sa di tenerezza.
Chiusura con la parodia bollaniana del rossiniano Barbiere di Siviglia diventato, per l’occasione, il Barbone di Siviglia su prezioso suggerimento del toscanaccio Piero Pelù.
Applausi a scena aperta e standing ovation finale per un concerto che lascia il pubblico con la gioia nel cuore.
Giovanna Villella
[ph_Federico Losito. Courtesy AMA Calabria, Lamezia Terme]