MusicAMACalabria Festival. Ospite il soprano Carmela Remigio, interprete elegante e raffinata
3 min di letturaIn scena a Lamezia Terme dal 7 al 16 ottobre 2021, il 43° MusicAMACalabria Festival ideato e organizzato dall’Associazione AMA Calabria con la direzione artistica di Francescantonio Pollice
Il 43° MusicAMACalabria Festival è uno dei progetti vincitori del bando della Regione Calabria nell’ambito dei Grandi Eventi – PAC 2007-2013 -Scheda nuova operazione n° 7. Ben 45 eventi in cartellone realizzati in diverse location della città di Lamezia Terme con ospiti nazionali e internazionali di assoluto prestigio nel campo della musica classica, della danza, del canto, del teatro oltre a giovani musicisti calabresi; installazioni d’arte; escursioni e una guida web con le eccellenze enogastronomiche regionali.
Tra gli ospiti, il 12 ottobre 2021, al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme, il soprano Carmela Remigio e il M° Stefano Giannini al pianoforte per una serata dedicata al belcanto.
Il soprano Carmela Remigio è una grande interprete capace di unire eccezionalità di fraseggio ad una dizione ineccepibile, coniugando un suggestivo colore lirico-spinto alla limpidezza della parola e alla freschezza del canto.
Accompagnata dal M° Stefano Giannini al pianoforte, la Remigio apre il recital con un omaggio a Gioacchino Rossini, rivelando un estro e un respiro che fanno vivo e palpitante il belcanto rossiniano. Tre canzoni tratte da Les soirées musicales, “La promessa”, “Il rimprovero” e “Bolero” con echi vagamenti spagnoleggianti e poi il pezzo strumentale “Une caresse à ma femme” da Péchés de vielliesse con una soavità esecutiva che nell’andantino iniziale pare evocare la pudica intimità delle carezze sulla pelle per poi aprirsi in un allegro moderato a dar voce alle parole concitate di un breve litigio tra amanti e si stempera, in chiusura, nella ritrovata dolcezza del ripetuto gesto d’amore.
Ancora il “Non lacerate o crudi questo misero cor” dall’Ecuba, tragedia in musica del calabrese Nicola Antonio Manfroce, che nell’acuto finale acquista una cifratura struggente e appassionata.
Scioltezza di fraseggio e brio, con un fuoco d’artificio di gorgheggi, acuti e piroette vocali nelle arie di tradizione napoletana “La conocchia”, “La torre di Biasone” e “Mezzanotte” tratte da Nuits d’été à Pausilippe di Gaetano Donizetti.
Fascinazione melodica e il canto come preghiera nelle romanze di Francesco Paolo Tosti su versi di Carmelo Errico. “Ideale” innalza al cielo un sospiro antico eppure modernissimo, “Non t’amo più” innervata di insinuante dolcezza diventa, nell’ultimo verso, quasi un grido sussurrato, intriso di dolorosa consapevolezza per un amore finito.
Sofferenza d’amore e tensione emotiva che, idealmente, proseguono nella magistrale esecuzione pianistica del M° Giannini di “Intermezzo” da Manon Lescaut di Giacomo Puccini.
E il tributo alla grande opera lirica italiana continua nello spiegamento dell’apparato timbrico, in senso acutamente drammatico, con un controllo sulla vocalità in costante, delicatissima dosatura di grazia e rigore, levità e opulenza nelle arie “Io son l’umile ancella” da Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea e “Vissi d’arte” da Tosca di Giacomo Puccini eseguite con una affascinante corda vagamente larmoyante.
Doppio bis con “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi di Puccini e ancora la sempreverde melodia della tradizione partenopea con “A vucchella” di Tosti.
Applausi scroscianti per le sonorità cameristiche e le dense strutture drammaturgiche affidate all’eleganza e alla sensibilità di una interprete, Carmela Remigio, capace di sedurre con una affabulazione gentile e raccolta e di far vibrare le corde del cuore e dell’intelletto con la sua voce di organza e di velluto. Applausi sentiti per le pregevoli esecuzioni del M° Stefano Giannini che ha pausato le arie con brani strumentali di rapinosa bellezza sospendendo il tempo e trasformandolo in spazio sonoro.
Giovanna Villella
[ph Federico Losito. Courtesy AMA Calabria, Lamezia Terme]