‘ndrangheta: bloccata la campagna di Klaus Davi contro la mafia Calabrese
2 min di letturaAvrebbe fatto i nomi dei boss romani
Comunicato stampa
No alla campagna di Klaus Davi e del pluripremiato creativo Pasquale Diaferia sui boss della ‘ndrangheta che vivono a Roma. La comunicazione dell’annullamento della campagna pianificata presso la concessionaria Nuovi Spazi è arrivata al massmediologo in queste ore. Stringata la motivazione: “opportunità politica”.
Cosa avevano di così inopportuno i poster che avrebbero dovuto essere affissi in tutta la metropolitana di Roma? Semplice, l’idea creativa, concepita da Pasquale Diaferia e Alberto Micelotta, coautore di Davi, riproduceva metaforicamente la mappa di una metropolitana e al posto dei nomi delle fermate comparivano quelli dei capi bastone della ‘ndrangheta scarcerati di recente e residenti nella capitale secondo uno schema che era già stato realizzato nella città di Milano con una campagna affissioni analoga.
Il massmediologo conferma “di avere ricevuto una comunicazione scritta del centro media, che tanto ci ha aiutato in questa operazione, da noi incaricato in cui la pianificazione, prevista per il 10 luglio, veniva annullata dalla concessionaria” e aggiunge:
“Lo trovo grave perché la campagna non aveva nulla di blasfemo. Da una parte i magistrati si lamentano giustamente che la ‘ndrangheta prospera grazie al basso profilo, dall’altra quando i giornalisti sollevano il problema, ecco che scatta la censura”.
Klaus Davi non è nuovo a queste operazioni.
Nel dicembre 2015 aveva tappezzato Reggio Calabria con le foto di Paolo Schimizzi (https://goo.gl/ba5pSN), un giovane boss fatto sparire da un clan locale, per aver seminato zizzania tra le cosche. A questa, nel marzo scorso, era seguita una massiccia campagna affissione nel capoluogo lombardo con i nomi dei big del narcotraffico milanese attualmente in libertà (http://www.ansa.it/lombardia/notizie/2017/03/10/klaus-davi-manifesti-su-boss-milanesi_dcd4ada7-bbe3-4703-b47c-beaad5d2a9d9.html) che era stata pianificata in tutta la città.
E ora sarebbe dovuto toccare a Roma.