‘Ndrangheta: Cartabia, in Calabria percorso virtuoso di riscatto
2 min di letturaIl Ministro presente all’anno giudiziario a Reggio. Cerimonia anche a Catanzaro
REGGIO CALABRIA. “Ho raccolto con piacere il vostro caloroso invito ad essere qui oggi perché penso che sia giusto che lo Stato, il Ministero, il Governo, sia presente proprio laddove la giustizia attraversa le sfide più impegnative.
E’ la prima volta a Reggio Calabria ma per due anni di seguito il Ministro ha scelto la Calabria per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario”.
A dirlo la ministra della Giustizia Marta Cartabia.
“Lo scorso anno il Ministro era presente a Catanzaro, oggi a Reggio, per rinnovare da qui una particolare vicinanza a questa terra che è splendida ma che sappiamo essere attanagliata da un giogo che la grava ma anche di un percorso virtuoso di riscatto nei confronti della ‘ndrangheta e del suo insidioso contagio criminale. La battaglia continua ma non è stata conclusa”.
La ministra, dopo avere ricordato come il miglioramento dei servizi della giustizia “contribuirà a favorire l’inizio di una nuova stagione di fiducia dei cittadini nelle istituzioni” e quindi il modo più autentico per onorare la memoria di tutti i servitori dello Stato uccisi dalle mafie come Falcone, Borsellino e il giudice Antonino Scopelliti, ha raccontato di avere cenato ieri sera con i giovani di un’associazione in bene confiscato. I ragazzi, ha detto, “sono il primo baluardo contro l’illegalità e la malavita, perché hanno scoperto un’alternativa ben più affascinante e convincente dei modelli oppressivi imposti dalla ‘ndrangheta”.
Nella sua relazione, dopo avere evidenziato l’importanza della ministra Cartabia, il presidente della Corte d’appello Luciano Gerardis ha lamentato la carenza di magistrati parlando di “drammatica prospettiva futura sin dai prossimi mesi”.
Nel corso della cerimonia a Catanzaro, il presidente della Corte d’appello Domenico Introcaso ha sottolineato che “il formalismo è un metodo di semplificazione che mal si attaglia a realtà criminali e giudiziarie come la nostra, chiamata ad accertare fenomeni complessi estesi, con tutti i reati collegati, sul piano nazionale ed internazionale” ed ha ricordato che, per produttività, i magistrati italiani “sono tra i più produttivi dei 46 Paesi esaminati e quelli del Distretto di Catanzaro sono, a loro volta, tra i primi d’Italia”. (ANSA).