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‘Ndrangheta: favoreggiamento boss durante la latitanza, 8 arresti

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polizia

Operazione della Squadra mobile di Reggio Calabria, sei sono parenti di Giuseppe Pelle


REGGIO CALABRIA. Otto persone sono state arrestate dalla Squadra mobile di Reggio Calabria con l’accusa di avere favorito la latitanza del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Pelle, detto “Gambazza”, considerato uno dei presunti capi dell’omonima cosca di San Luca.

Sei degli arrestati sono familiari di Pelle, accusati di averlo aiutato a sottrarsi all’esecuzione di un ordine di carcerazione in base al quale doveva scontare una pena residua di 2 anni e 5 mesi in relazione ad una condanna definitiva per associazione mafiosa.

Gli altri due coinvolti nell’operazione non sono parenti del boss, ma sarebbero stati, comunque, suoi fiancheggiatori.

L’operazione condotta dalla Polizia è stata denominata “Defender”, dal nome del fuoristrada a bordo del quale Giuseppe Pelle, durante la latitanza, veniva accompagnato nel covo di Condofuri in cui aveva trovato rifugio e dove è stato arrestato il 6 aprile del 2018 dalla stessa Squadra mobile di Reggio Calabria e dallo Sco.

Le ordinanze di custodia cautelare eseguite nell’ambito dell’operazione sono state emesse dal Gip distrettuale di Reggio Calabria su richiesta del Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, e del Procuratore aggiunto, Giuseppe Lombardo.

La detenzione in carcere é stata disposta per la moglie, Marianna Barbaro, di 55 anni, e due figli di Pelle, Antonio, di 35 anni, e Francesco, di 31; per il genero, Giuseppe Barbaro, di 36, e per il nipote Antonio Pelle, anche lui di 36 anni.

Ad un’altra figlia di Pelle, invece, Elisa, di 35 anni, sono stati concessi i domiciliari. Arrestati e condotti in carcere anche Giuseppe Morabito di 51 anni, e Girolamo Romeo di 43, che, secondo l’accusa, avevano messo a disposizione l’immobile in cui Pelle ha trascorso la sua latitanza. (ANSA).

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