Nicola Irto lancia la candidatura alla segreteria regionale del PD
5 min di letturaIl capogruppo del Pd alla Regione, Nicola Irto, ha tenuto una conferenza stampa a Lamezia dove ha spiegato i motivi della sua candidatura alla segreteria regionale del partito
Salute, sanità pubblica e di prossimità, territorio visto come “bene comune”, legalità, competenza, lavoro e futuro e infine autonomia differenziata: queste le grandi sfide che si prefigge il capogruppo dem per cambiare la Calabria.
Serve un partito organizzato e per molti versi rigenerato – dichiara Irto -, il PD deve essere, innanzitutto più presente e l’impegno dei suoi quadri dirigenti e militanti deve essere percepito dal popolo democratico e dall’intera società calabrese anche lontano dai momenti elettorali.
Un partito che abbia credibilità, visione e una idea di rigenerazione deve lavorare ogni giorno al suo chiaro progetto politico e così deve essere percepito.
Non ci sarà crescita economica senza le opportune ricadute occupazionali, senza trasferire opportunità per tutti i settori produttivi, favorendo competenze e investimenti raggiungibili. Per fare questo bisognerà scardinare la cristallizzazione del potere “dei pochi gestori” e programmare nuove politiche allargate e solidali per il lavoro, per contrastare, inoltre, la presenza pervasiva della ‘ndrangheta che ha impoverito il nostro tessuto sociale e culturale.
Se non si arresta subito il progressivo svuotamento del territorio la Calabria sarà privata dei suoi giovani e delle sue energie migliori e, con loro, del suo futuro demografico e insediativo, sociale e economico.
L’unico partito che può farsi carico di questa visione europeista è il PD, che deve assumere il coraggio di guidare questa battaglia di trasparenza e merito con decisione e senza ipocrisie.
Bisogna tornare tra le persone, e rimanerci con continuità, perché finora lo abbiamo fatto solo nei momenti elettorali.
In questo processo ri-fondativo le agorà democratiche, fortemente volute dal segretario Enrico Letta, sono un’occasione utile e importante per tornare a mettere le persone al centro della decisione politica, dell’efficacia di individuare percorsi, soluzioni e coinvolgimenti.
Se il PD saprà cogliere questa sfida potremo puntare nuovamente a diventare maggioranza, allargando i confini della politica e della coalizione.
Il PD dovrà essere rifondato sin dalle sue fondamenta, deve tornare ad essere in Calabria un luogo di incontro e formazione, punto di congiunzione tra i cittadini e le Istituzioni, veicolo di trasferimento dei problemi dei cittadini all’interno dei palazzi del governo.
Abbiamo bisogno di un partito pluralista, ma non diviso, che sappia sfruttare questa fase congressuale per mettere in campo una nuova e autorevole classe dirigente e dialogare in maniera proficua con tutti i livelli di governo, compreso quello europeo.
Sanità
Dovremo lavorare a un Piano Sanitario che sia in grado di garantire il diritto alla salute.
Tutti i calabresi hanno diritto di curarsi nella nostra regione con servizi di qualità, per avere una vita “sicura e giusta” e non essere costretti ad emigrare per trovare una speranza di guarigione.
Per raggiungere questo obiettivo non basta istituire l’Azienda Zero, così come ha fatto il centrodestra. Serve scegliere con coraggio un modello di sanità che combatte le inefficienze, gli sprechi e i furti.
Serve un piano che si occupi di ammodernare le strutture sanitarie e di promuovere le risorse umane specializzate e di assistenza a tutti i livelli, dagli ospedali, ai presidi territoriali, includendo anche i poliambulatori, lasciando agli ospedali la funzione di assorbire la domanda di sanità per acuti e restituendo dignità e ruolo alla sanità territoriale.
Una sanità pubblica e di prossimità, dunque, per garantire equamente a tutti i calabresi il diritto costituzionale alla salute.
Territorio “bene comune”
Il PD deve assumersi il compito di guidare una “rivoluzione verde ed ecosostenibile”, per realizzare il proprio New Green Deal Calabrese.
E’ bene sottolineare, in questo senso, che la “rivoluzione verde” in economia genera crescita economica e occupazionale a tassi di gran lunga più elevati di quella legata ai combustibili fossili.
Un tempo della “cura” che serva a valorizzare, ripristinare e rigenerare i nostri territori, anche rendendoli produttivi per benefici materiali e immateriali. Perché abbiamo il dovere di far crescere i nostri figli in un territorio più sano e meno inquinato di quello in cui stiamo vivendo.
Bisogna realizzare “uno scenario di transizione ecologica sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti”. È necessario un nuovo e urgente “piano operativo innovativo”, per agevolare il funzionamento dei servizi pubblici integrati degli ATO.
Serve poi progettare un nuovo Piano Operativo sul Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti 2016, per concepire una vera “eco-infrastruttura a rete Regione-Enti territoriali”.
Bisogna iniziare a gestire l’acqua pubblica in modo virtuoso, innovando le competenze dell’area operativa della Sorical (Società di gestione idriche calabresi) e utilizzando le nuove pratiche per “la chiusura dei cicli della acque”.
La Calabria ha tutte le caratteristiche necessarie per “destagionalizzare” il turismo regionale. I piccoli centri possono aggregarsi nell’offerta, è necessario istituire una “Rete della Bellezza”, che condivida con gli enti competenti la continua promozione del nostro territorio, dai livelli locali e regionali, a quelli nazionali e internazionali, anche servendosi di predisposte piattaforme digitali, dedicate alle attività concorrenti.
Una promozione fatta “con criterio” e non con improbabili campagne che lasciano il tempo che trovano e che costano troppo alla collettività.
Bisogna istituire un Osservatorio del Sistema Sportivo Regionale (esiste già una fallimentare commissione regionale… che non ha prodotto nulla), e approvare il “Piano Triennale dello Sport” della Regione Calabria.
Legalità, competenza, lavoro e futuro
Per rilanciare la Calabria c’è una sola strada obbligata che vogliamo, possiamo e dobbiamo percorrere: la politica della legalità con azioni di contrasto a tutte le forme di mafia, di ‘ndrangheta e di corruzione della rappresentanza istituzionale.
Il Consiglio regionale dovrà rivedere e aggiornare la produzione legislativa concorrente al sostegno e al rafforzamento delle politiche di promozione della legalità.
Nello scenario di rilancio per la Calabria, la rete dei trasporti e l’adeguamento delle infrastrutture sono di primaria importanza.
Indispensabile, in questo senso, il riammodernamento e la messa in sicurezza della dorsale Jonica calabrese, il rilancio del Porto di Gioia Tauro e l’elaborazione di un piano di rilancio degli aeroporti calabresi, colpevolmente omesso nel programma presentato in Consiglio regionale da Occhiuto, e fare chiarezza inoltre sul futuro della Sacal.
Dobbiamo sostenere la produttività delle imprese calabresi perché, con l’aumento dei volumi di produzione reso possibile dalle nuove tecnologie, possano stare da protagoniste sui mercati internazionali.
Autonomia differenziata
Anche questa sarà una battaglia cruciale per il Partito Democratico della Calabria che deve essere pronto a raccogliere la sfida politica di un regionalismo che, facendo meno, faccia meglio.
Un partito democratico calabrese forte, autorevole, propositivo, aperto, unito, capace di tenere un confronto continuo con i militanti e l’intera società calabrese e un rapporto franco e leale con il PD nazionale in modo costante e non subordinato per influenzare le scelte di politica nazionale e non certo per farsi dettare l’agenda locale.