Norme Psc, sindaco guida politica o mero esecutore?
3 min di letturaLa soppressione di alcune norme del Psc, introdotte nella precedente consiliatura per contrastare le possibili infiltrazioni criminali, rappresentano un fatto grave, un’ulteriore conferma dell’inadeguatezza dell’amministrazione Mascaro e della sua incapacità di garantire prospettive serene per Lamezia.
Messo di fronte al fatto compiuto, il sindaco Mascaro, come al suo solito, non fa altro che addossare la colpa agli altri: è colpa dei giornali che a suo dire vorrebbero “distruggere Lamezia”; è colpa di Italia nostra; è colpa del progettista…
Già ci ha pensato Italia Nostra a smentire categoricamente le dichiarazioni di Mascaro, ribadendo che nell’ osservazioni proposte dall’associazione non c’era la minima intenzione di sopprimere quelle norme.
Ma anche se così fosse, che credibilità ha un sindaco che, su una questione vitale come il contrasto alla criminalità, tenta di giustificarsi dicendo che “sono stati gli altri”? Il sindaco è la guida politica della città o un mero esecutore?
Mascaro si assuma la responsabilità per aver soppresso quelle norme, si faccia qualche domanda e non continui a puntare il dito sempre verso gli altri.
Ed è paradossale e anomalo che l’unica voce in difesa del sindaco non venga dalla sua maggioranza, ma da un esponente eletto nelle fila dell’opposizione, subentrato in consiglio a seguito delle vicende giudiziarie degli ultimi mesi e delle successive dimissioni di consiglieri.
L’ineffabile Cutrì, che appare un po’ confuso su quanto accade, non può dare lezioni a nessuno. Immaginiamo ora sarà soddisfatto, il consigliere, per aver esercitato la funzione di manganello del sindaco.
Sia chiaro: nessuno è contro la città. Ma è un dovere morale e politico difendere il lavoro fatto, sul PSC e su tante altre questioni, per contrastare gli interessi della criminalità e solo nell’interesse della città.
Bene ha fatto i consiglieri del centrosinistra a intervenire e siamo certi che continueranno a battersi, perché le norme antindrangheta siano ripristinate nel piano strutturale che il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare.
Invitiamo tutte le forze del centrosinistra a proseguire nell’impegno comune, perché Lamezia non faccia passi indietro sul fronte della legalità.
In una realtà come quella della nostra città, sciolta due volte per infiltrazioni e da cinque mesi sotto la lente di una commissione d’accesso, ribadire il contrasto incondizionato alle cosche non è mai ripetitivo o pleonastico.
Quanto successo sul Psc, le dimissioni del vicesindaco pochi giorni fa, lo stillicidio di dimissioni di questi mesi sono cifra di un’amministrazione che quanto più continuerà a stare attaccata alla poltrona, tanto più farà danni alla città.
Si renda conto il sindaco che, a causa della perenne instabilità politica della sua amministrazione, il peso di Lamezia in Calabria sta diventando pari allo zero.
Invitiamo per l’ennesima volta il sindaco Mascaro e la sua maggioranza a prendere coscienza di che l’unico atto di amore per Lamezia, non con i proclami ai quali ci ha abituato il sindaco, sarebbe quello di dimettersi e consentire alla città di voltare pagina.
Circolo Sinistra Italiana- Lamezia Terme