Nubifragio, Coldiretti: danni per circa 100 milioni di euro
2 min di letturaMolinaro: interventi urgenti della Regione
Comunicato stampa:
Fin dalle prime ore e dal monitoraggio abbiamo riferito di notevoli danni all’agricoltura. Ora – conferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – questo trova purtroppo e drammaticamente ulteriore dimostrazione! La prima stima ammonta a circa 100milioni di €uro. Ingentissimi sono i danni alle colture, alle strutture aziendali e infrastrutture rurali che necessariamente devono essere ripristinate per ripartire con i cicli produttivi ed evitare peraltro il licenziamento dei lavoratori.
Coldiretti chiede al presidente Oliverio di garantire l’immediato pagamento dell’anticipo Pac e Psr che può arrivare fino all’85% dell’importo spettante nel 2018 per fare avere una prima liquidità agli agricoltori. Ed ancora – chiede – di attivare, oggi e non domani, un bando sulla misura 5 del PSR per consentire immediatamente la raccolta delle domande di chi ha subito danni strutturali ed eseguire l’istruttoria. Coldiretti chiede ancora al presidente Oliverio, che questa emergenza non venga affrontata con la stessa infelice tempistica di come avvenuto per l’alluvione di agosto 2015 a Corigliano e Rossano, i cui danni all’agricoltura ancora non hanno avuto il ristoro dovuto e le ferite al territorio non sono state ancora rimarginate.
In particolare nel lametino i maggiori danni si sono verificati in prossimità dei quattro fiumi (Sant’Ippolito, Amato, Turrina, Cantagalli) esondati per mancanza di pulizia e manutenzione ormai da diversi anni. Le aree agricole- lametino, crotonese, pre-aspromonte tirrenico, pre sila catanzarese maggiormente colpite, da quest’ultimo nubifragio, sono tra le più produttive e significative della Calabria – accentua Coldiretti – e il ristoro dei danni non può essere legato solo ai trasferimenti nazionali che hanno tempi biblici e sono irrisori.
“Anche in questa occasione rivolgo – afferma Molinaro – un grazie ai Consorzi di Bonifica per il quotidiano lavoro di manutenzione dei fossi di scolo di loro competenza e per il pronto intervento nella fase emergenziale che li vede tutt’ora impegnati. Per le non politiche che hanno determinato l’assenza di un Piano di difesa idrogeologico nella nostra regione, comprese le attività di manutenzione ordinarie per le quali la spesa è stata quasi annullata – conclude Molinaro – ancora una volta esprimiamo rammarico e delusione.