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Nucifero: autonomia differenziata, appello per una Calabria giusta e solidale

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Nucifero (Patto Sociale)

Autonomia differenziata: la voce di Patto Sociale in difesa dell’unità e dell’equità per il Mezzogiorno

Comunicato Stampa

“Lottare contro la legge Calderoli per il futuro del mezzogiorno e per un’Italia giusta e solidale nell’interesse dell’amata Calabria a cui siamo orgogliosi di appartenere”.

“Patto Sociale da sempre si è schierato a difesa dei diritti della nostra gente lanciando preventivamente e in tempi ancora non sospetti nell’ottobre del 2021 un grido d’allarme allorquando si diede luogo all’approvazione dell’elenco dei collegati alla nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, che inseriva il disegno di legge portante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116 comma 3, della Costituzione Italiana”.

“Da allora la proposta è marciata spedita senza ostacoli di rilievo giungendo recentemente alla definita approvazione e promulgazione”.

Si esprime in questi termini sull’autonomia differenziata l’avvocato Fernando Nucifero, dirigente di Patto Sociale di Lamezia Terme, che aggiunge “si rende, pertanto, necessaria un’immediata revisione del testo da parte del governo centrale finora sordo alle moltitudini di sollecitazioni avanzate”.

Per Nucifero la normativa “è poco equilibrata nei contenuti ed introdurrebbe vistose disuguaglianze territoriali che andrebbero potenzialmente a mutare il futuro della collettività, acuendo gli squilibri accumulati e non risolti nel corso di decenni tra nord e sud ovviamente svantaggio delle popolazioni meridionali”.

Diventa, quindi, fondamentale “far valer in sede governativa in modo autorevole ed in “coro” il secco no al decentramento che così come concepito frammenterebbe l’Italia creando difficoltà e iniquità”. E’ chiaro, poi, sottolinea l’interlocutore, che “se non si dovesse procedere ad un’adeguata rivisitazione della misura legislativa posta in essere si dovrà per forza di cose ricorrere allo strumento di democrazia diretta del referendum abrogativo che sarebbe auspicabile evitare perché di fatto scontro tra Nord e Sud da cui, a prescindere dall’esito, ne uscirebbe danneggiata l’immagine del paese che apparirebbe diviso e non coeso negli intenti”.

Circostanza che, conclude l’esponente di Patto Sociale, “potrebbe indurre gli investitori privati e istituzionali nazionali ed esteri a sfiduciare il nostro debito pubblico aprendo le porte a scenari finanziari devastanti con lecite perplessità sulla tenuta delle casse dello Stato”.

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