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Nucifero (Patto Sociale): no al decentramento che frammenterebbe l’Italia

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fernando nucifero

Il movimento civico Patto Sociale ribadisce il dissenso all’autonomia differenziata: un pericoloso rischio di disuguaglianze territoriali

Comunicato Stampa

Il movimento civico lametino Patto Sociale attraverso il dirigente Fernando Nucifero ribadisce il dissenso all’autonomia differenziata in quanto introduttiva di vistose disuguaglianze territoriali che andrebbero potenzialmente a mutare il futuro della collettività acuendo gli squilibri accumulati e non risolti nel corso di decenni tra nord e sud a svantaggio delle popolazioni meridionali.

Lo avevamo già denunciato – sottolinea l’avvocato Nucifero – per mezzo stampa già nell’ottobre del 2021 allorquando si diede luogo all’approvazione dell’elenco dei collegati alla nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza che inseriva il disegno di legge portante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116 comma 3, della Costituzione Italiana.

Da allora la proposta è marciata spedita senza ostacoli di rilievo giungendo recentemente al via libera del Senato che ha segnato un passo chiave nell’evoluzione del percorso legislativo per la cui conclusione manca solo l’approvazione definitiva della Camera dei Deputati.

La riforma – continua Nucifero – prevede la possibilità di attribuire alle regioni a statuto ordinario su base volontaria e previo accordo con lo Stato forme e condizioni di autonomia in 23 diverse materie, tra cui Sport, Salute, Ambiente, Commercio Estero, Cultura, Energia e Istruzione, fermo restando, prima di procedere al trasferimento di funzioni autonome alle regioni, il prerequisito fondamentale della determinazione dei Lep – livelli essenziali delle prestazioni -.

Secondo Nucifero dal predisposto quadro normativo emergono criticità generali applicative e di sostenibilità finanziaria e in particolare sorgono punti interrogativi sulle modalità d’individuazione dei livelli e degli importi legati agli standard minimi dei servizi che costituiscono una tutela per i “diritti civili e sociali” dei cittadini e che in mancanza di adeguate e garantite risorse non verrebbero assicurati alle regioni economicamente carenti ivi compresa la Calabria.

Pertanto, trovandoci ormai al giro di boa, – conclude l’esponente di Patto Sociale – è scoccata l’ora di una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutte le forze politiche per far valer in sede governativa in modo autorevole ed in “coro” il secco no al decentramento che così come concepito frammenterebbe l’Italia creando difficoltà e iniquità.

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