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Nuovo Cdu: utilizziamo le strutture sanitarie di Lamezia

3 min di lettura
Lamezia. Nuovo CDU

Viste le ultime decisioni e il susseguirsi delle proposte che nascono dai vertici della sanità calabrese, tutti i lametini e i cittadini del circondario si pongono una domanda: cosa abbiamo fatto a chi dirige la sanità calabrese per essere trattati così male?

Comunicato Stampa

Lamezia e alcuni paesi del circondario hanno, al loro interno, tante strutture di proprietà della sanità pubblica, non utilizzate che, in questo momento di crisi, potrebbero essere utili per curare la popolazione. Solo per fare qualche esempio: gli ormai famosi padiglioni dell’ex microbiologia e malattie infettive all’interno dell’ospedale, il vecchio ospedale civile, il dispensario sociale per quanto riguarda Lamezia, ma anche qualche reparto, ormai chiuso, dell’ospedale di Soveria Mannelli e la struttura dell’ex manicomio di Girifalco, solo per fare qualche esempio che sono già quasi pronti per essere riutilizzati. Il popolo ha bisogno di strutture stabili, che possano essere durature nel tempo e che possano rendere la vita e le cure dei pazienti più facili possibili anche in futuro.

Allora perché non utilizzare ed adeguare queste strutture come ospedali?

Per tornare alla domanda iniziale, a chi tra i commissari alla sanità calabrese (11 anni), i direttori e commissari sanitari dell’ASP, i dirigenti di settore, i presidenti della regione Calabria, gli assessori regionali alla sanità, i politici locali, provinciali, regionali e nazionali abbiamo dato fastidio o abbiamo fatto qualche sgarbo che non possiamo appianare ed avere una sanità completa ed adeguata?

Da tutte le decisioni che si stanno prendendo, almeno sino ad oggi, la zona del lametino è esclusa.

Si parla sempre della nostra zona come del cuore della Calabria, ma così siamo tenuti in considerazione? Vista la sua collocazione geografica, investire su Lamezia significa investire sulla Calabria. Se poi si pensa che le nostre strutture, potenzialmente, sono quasi tutte pronte ed idonee ad affrontare le problematiche attuali e future in pochissimo tempo e con pochissimi interventi economici, non riusciamo proprio a capire certe scelte a dir nostro “scellerate”. Diteci almeno, a noi della zona del lametino, di che “morte dobbiamo morire” così chi rimane vivo alle prossime elezioni sa decidere sul da farsi.

Se non ci darete la possibilità di curarci dal Covid e dalle altre malattie gravi e generiche, almeno dateci la possibilità di curarci l’ulcera, perché a noi lametini che vediamo tutto ciò che avviene e che si decide su di noi senza che nessuno faccia niente di sensato, a breve tutti, purtroppo, dovremo essere curati anche per questa malattia.

Il coordinatore cittadino del Nuovo Cdu
Giancarlo Muraca

Il presidente cittadino del Nuovo Cdu
Giuseppe Muraca

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