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Lsu-Lpu:Oliverio, la lotta dei lavoratori é sacrosanta

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E’ un dovere essere qui, anche insieme a tanti sindaci, perché la lotta di questi lavoratori è sacrosanta

Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio a fianco dei lavoratori LSU-LPU che protestano per la stabilizzazione.

“Si tratta di 4500 lavoratori – esordisce Oliverio – che hanno diritto a continuare nel percorso verso la stabilizzazione, un percorso che è stato avviato quattro anni fa grazie a un fondo nazionale di 50 milioni istituito nel 2015 dal governo e dal Parlamento, ai quali noi come Regione abbiamo aggiunto 39 milioni. Oggi, dopo 4 anni – continua il presidente – non è ammissibile che si possa ritornare indietro, perché questi lavoratori hanno diritto al lavoro e soprattutto svolgono servizi essenziali per i Comuni e gli enti locali calabresi, che altrimenti non ce la farebbero. Ieri, in Giunta, abbiamo approvato il bilancio di previsione 2019 riconfermando i 39 milioni e addirittura storicizzandoli, destinandoli definitivamente alla stabilizzazione degli ex Lsu-Lpu. Altrettanto dovrebbe fare lo Stato, altrettanto dovrebbe fare il governo nazionale, che invece nella Finanziaria 2019 non c’è il fondo dei 50 milioni: i lavoratori chiedono che questo fondo sia garantito e hanno assolutamente ragione. Abbiamo più volte sollecitato il governo nazionale, ma al momento non c’è certezza, a ieri non c’è alcuna garanzia, nel senso che non sono stati prodotti atti concreti nella direzione della ricostruzione del fondo. Si chiede questo – conclude Oliverio – e si chiede poi che si consentano le deroghe ai Comuni per attuare la stabilizzazione in una gradualità triennale. Insomma, si tratta di richieste ragionevoli, non si chiedono novità ma semplicemente la conferma di quanto fatto negli ultimi anni”.

Si aggiunge Gianvincenzo Petrassi, della UIL che dichiara: “non ci sono ne le risorse e ne le deroghe, stiamo chiedendo da sempre la stabilizzazione di 4500 persone. Vorrei ricordare a tutti che la protesta non riguarda solo queste persone ma tutti i calabresi, perchè senza questi lavoratori nessun sindaco potrebbe offrire i servizi ai propri cittadini. Vediamo quotidiani interventi per l’Ilva, per la Pernigotti, ma nessun organo governativo, a partire dei nostri parlamentari, si muove per la stabilizzazione di 4500 persone. Noi siamo pronti ad andare anche a Roma qualora questa protesta non dovesse raggiungere gli obbiettivi prefissati.”

Redazione

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