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Oliverio Presidente: “A Zingaretti ho chiesto che il Pd mi renda onore e dignità”

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Oggi pomeriggio il governatore Mario Oliverio ha inaugurato la sede del comitato elettorale “Oliverio Presidente” in località Bellafemmina, a Sant’Eufemia Lamezia.

Tra centinaia di sostenitori, Oliverio ha dunque aperto la campagna elettorale per le regionali che lo vedono nuovamente candidato alla presidenza del governo calabrese. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Oliverio così si è espresso sul fatto che il Partito democratico non l’abbia voluto ricandidare scegliendo come candidato governatore l’imprenditore Pippo Callipo.

Come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento? Non so dove, come e quando sia stata pensata questa proposta. Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo, intendo dire politicamente, se del sottoscritto avessero parlato alcuni pentiti di mafia. Né voglio immaginare cosa sarebbe successo se invece di trovarci difronte a pronunciamenti e decisioni inequivocabili da parte di un giudice terzo o di fronte alla sentenza della Cassazione che attesta ‘un chiaro pregiudizio accusatorio’ nei miei confronti, se ci fosse stato un processo a mio carico per omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. Noi – ha ricordato il governatore – siamo in Calabria, dove solo negli ultimi tre anni, dal 2017 ad oggi, abbiamo registrato ben 80 vittime sul lavoro. Non so chi consiglia il segretario. Francamente rimango a dir poco stupito che Zingaretti, che non sia mai venuto finora in Calabria”. Oliverio ha poi rimarcato: “Come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento? Si sta continuando su una linea incredibile e suicida portata avanti senza alcuna comprensibile ragione e giustificazione. Vedo – ha poi aggiunto il presidente della Regione – che il commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, è giunto persino a scomodare la figura di un grande imprenditore come Olivetti accostandolo alla figura e alla storia imprenditoriale di Callipo. Consiglio di abbassare i toni euforici. Si abbia almeno rispetto della memoria di Olivetti”.

Il governatore non ha risparmiato i suoi strali al commissario del Pd Graziano “che dovrebbe rimuovere dalla sua memoria e dalla sua indole fasi ormai archiviate dalla storia, lo stalinismo e una concezione dittatoriale della vita politica, che invece è fatta di pluralismo e di democrazia. Graziano si guardi intorno e veda che qui c’è il Pd. Se 5000 iscritti sottoscrivono un documento ci sarà una ragione, se 250 sindaci, tra cui tutti i sindaci del Pd, sottoscrivono una proposta di mia candidatura una ragione ci sarà. Di quale partito parla Graziano? – ha asserito Oliverio – Rivolgo un appello a Zingaretti affinché assuma personalmente la direzione di questa vicenda. Zingaretti, a parte i ‘consigliori’, ascolti i sindaci, gli iscritti, la società civile e si faccia dare valutazioni. Io sono un dirigente del Pd. Non sarà Graziano a cancellare o ledere la mia storia e la mia dignità. Mi auguro che Zingaretti possa riprendere le fila di questa situazione e riprendere un cammino che ancora possa consentire una ricomposizione. Lo dico in primo luogo – ha concluso Oliverio – per la Calabra e poi per il Pd, che per la generosità dei suoi militanti non merita questo trattamento. A Zingaretti ho chiesto che il Pd mi renda onore e dignità”. Red.

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