Omaggio ad Antonio Saffioti, un grande dei nostri giorni e della città di Lamezia
3 min di letturaLAMEZIA. Un arcobaleno di emozioni e sentimenti tutti per Totosaff. Omaggio ad un grande dei nostri giorni, Antonio Saffioti.
Coraggioso, combattente, resistente e resiliente, strenuo difensore dei diritti dei più deboli, attivista politico, appassionato di sport, di musica e di teatro. Uno spirito libero che niente e nessuno è riuscito a ingabbiare, nemmeno la carrozzina su cui era costretto a stare a causa della distrofia muscolare di Duchenne che è stata la ‘compagna’ della sua breve ma intensissima vita. Un’esistenza che è un esempio e che Lamezia non può e non deve dimenticare. Questo il coro unanime che ha caratterizzato la manifestazione “Totosaff, un arcobaleno di emozioni” svoltasi sul lungomare Falcone-Borsellino.
Una serata dedicata ad Antonio Saffioti, giovane ‘diversabile’ come egli stesso si definiva che è stato e rimane una figura altamente rappresentativa per la storia della nostra città. Il giornalista Salvatore D’Elia e lo scrittore Marco Cavaliere hanno condotto l’evento che ha visto il coinvolgimento di tantissime persone a partire dalla stessa famiglia Saffioti: il papà Pino, la mamma Vittoria e la sorella Maria Rosaria hanno collaborato fattivamente per l’organizzazione dell’iniziativa che ha raccontato un’Antonio vulcanico, pieno di idee, sempre alle prese con nuovi progetti e che non si fermava mai davanti a nessun ostacolo. A proporre l’evento anche Nella Fragale e la famiglia Perri, titolari di Grafichè, la casa editrice che ha editato “Respirare”, il secondo libro scritto a quattro mani da Saffioti e D’Elia.
Le testimonianze sono state intervallate da performance teatrali e canore: testi che Antonio amava e che, in un recente passato, lo avevano anche visto impegnato nelle vesti di attore. Nel corso della serata sono emerse anche tante proposte perchè Totosaff sia presente in diversi luoghi della città e perchè la sua fortissima esperienza di vita sia da esempio e insegnamento a tutti, ed in particolare alle giovani generazioni. E’ stato proposto che i libri scritti da Antonio Saffioti siano portati nelle scuole cittadine e che ci sia (magari in una sala del Chiostro di San Domenico o della Biblioteca comunale) una sala allestita con tutto il materiale d’archivio riguardante l’intensa attività socio-culturale portata avanti da Totosaff.
Altra proposta lanciata durante la manifestazione è stata quella di intitolare ad Antonio Saffioti il centro polivalente realizzato in via Del Progresso che da anni attende di essere aperto al pubblico. Si tratta di una struttura che potrebbe accogliere molteplici attività e che concretamente potrebbe dar vita a tante nuove progettualità da mettere in campo per il bene della comunità. Nella casa della cultura, come lo stabile è comunemente conosciuto, può nascere quel mondo a colori che tanto sarebbe piaciuto a Totosaff. m.s.