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Omar Galliani: Souls-Anime. La seduzione del Disegno Italiano

3 min di lettura

Dal 2 Dicembre 2017 al 28 Gennaio 2018, col titolo Souls – Anime. La seduzione del Disegno Italiano, il Museo Casa Robegan a Treviso ospiterà sbalorditive e monumentali opere su tavola realizzate dal Maestro Omar Galliani
Omar Gallianiaccompagnate da un catalogo con le immagini delle opere in mostra, una breve nota dello Storico dell’Arte Flavio Caroli nonché una conversazione-intervista con il Critico d’Arte Teodolinda Coltellaro, “L’epica del viaggio” di cui, di seguito, riportiamo l’incipit analitico introduttivo.
L’occhio, coinvolto e irretito, si sofferma e indugia tra le distese di segni, sulle superfici palpitanti di luce da cui emergono corpi, volti femminili, paesaggi, dettagli anatomici amplificati, frammenti di figurazioni che, in un gioco di rimandi, introducono al mondo creativo di Omar Galliani, alle sue radici immaginative.
Nella preziosa tessitura segnica dei suoi lavori la forza e l’incombenza del quotidiano s’intreccia e convive con lontananze temporali connotative di epoche e contesti storico-artistici.
La sua ricerca, infatti, affonda nelle densità figurali del passato, nelle estensioni storiche dell’arte, di cui evoca modelli culturali e motivi linguistici che coniuga in una originale sintassi espressiva.
La sua sensibilità, pienamente contemporanea, sa cogliere gli aspetti di transitorietà e complessità del nostro tempo, gli scenari mobili che ne connotano la dimensione sistemica, ma li traduce in modi e forme che sollecitano lo sguardo a percorsi interpretativi più profondi che non si esauriscano nel “qui ed ora”, proponendo il ricorso alla memoria e alla citazione come processo di rinascita creativa nell’alchimia della forma.
La sostanza espressiva del suo linguaggio tende a essere catalogata come anacronistica e citazionista, ma di fatto si sottrae ai recinti vincolanti di movimenti artistici, ai limiti imposti da schemi o categorie per offrirsi a percorsi erratici sospesi tra passato e presente che generano sempre nuove mescolanze di segni, inedite combinazioni di forme simboliche e di elementi mitici.
Nelle sue opere, la ritmica cadenza diagonale del gesto e l’addensarsi di segni creano immagini che sono altrettanti portati emozionali di bellezza.
In esse dimorano paesaggi dell’anima, armonie di ritmi profondi che affiorano alla luce, si dilatano, e dall’orlo del supporto, dai suoi margini essenziali, si espandono fino alle soglie del visibile, provocando un continuo sconfinamento e inabissamento dello sguardo.
Per Galliani, l’opera è, in modo prioritario, disegno: dalla dimensione fisica del tracciare (di esercizio muscolare protratto fino allo stremo), del coprire di segni una superficie al suo essere fenomeno articolato, fluttuante, vivente, animato da una propria biologia memoriale che ne determina l’esistenza e in cui si compenetrano mirabilmente e dialogano mondi di tenebra e luce. Ogni opera è spazio tracciato, è scrittura, è poesia, è storia, è racconto, è viaggio.
Il disegno è un viaggio- scrive Omar Galliani-, sovrapporsi di segni, emozioni: scatenate, meditate, sognate.
Nell’apparente staticità del disegno s’origina il viaggio; nasce da un inarrestabile, impetuoso, fiorire di segni, dalla fragilità del loro essere filiforme che dà forma all’immagine, forza narrante alla sua suggestione evocativa, alla sua dimensione epica.
Il disegno è insieme luogo fisico, mentale e spirituale la cui quiete è pervasa da sottile tensione, da impercettibili dinamismi sotto pelle; è materia viva fermentata dalla continua ridisposizione dei segni in sempre nuove modalità e modulazioni di racconto; è materia sensibile permeata dall’inquietudine stessa del viaggio.
E nei morbidi valori chiaroscurali, nelle impalpabili seduzioni dei segni, il disegno di Galliani costruisce una straordinaria identità tra arte e vita, per cui il fluire del segno sulla tavola e il ritmo e l’intensità del respiro sono la stessa cosa.
In fondo, è sempre il disegno il destino della sua matita; come lui stesso sottolinea: “Il disegno, la cosa che conosco meglio, è già nella mia tasca al mattino quando mi alzo, e mi accompagna nei viaggi” e accompagna anche il viaggio conoscitivo di chi vuole scoprire il suo felice e visionario universo artistico.

Teodolinda Coltellaro

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