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Omicron 2, Oms: “Covid ko? È presto, virus continua a evolversi”

3 min di lettura
direttore generale oms

L’Organizzazione mondiale della Sanità: “90 milioni di casi in 10 settimane, più di tutto il 2020”


Sulla diffusione del Covid nel mondo “è prematuro per qualsiasi Paese arrendersi o dichiarare vittoria. Questo virus è pericoloso e continua ad evolversi davanti ai nostri occhi.

L’Organizzazione mondiale della sanità sta attualmente tracciando 4 sottovarianti di Omicron, incluso BA.2″, nota come Omicron 2.

A fare il punto è il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante il consueto briefing.

“Questo virus continuerà ad evolversi – ripete il Dg – motivo per cui invitiamo i Paesi a continuare con i test, la sorveglianza e il sequenziamento. Non possiamo combattere” Sars-CoV-2 “se non sappiamo cosa sta facendo. E dobbiamo continuare a lavorare per garantire che tutte le persone abbiano accesso ai vaccini”.

Da quando la variante Omicron è stata identificata per la prima volta solo 10 settimane fa, quasi 90 milioni di casi sono stati segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità, più di quelli registrati nell’intero 2020. Ora stiamo iniziando a vedere un aumento molto preoccupante dei decessi, nella maggior parte delle regioni del mondo”, il monito lanciato dal direttore generale dell’Oms.

“Più trasmissione di Covid-19 significa più morti – ha avvertito – Non chiediamo a nessun Paese di tornare al cosiddetto lockdown. Ma chiediamo a tutti i Paesi di proteggere la propria popolazione utilizzando tutti gli strumenti, non solo i vaccini“.

Il Dg Tedros si è anche detto “preoccupato per il fatto che in alcuni Paesi abbia preso piede una narrativa secondo cui, a causa dell’elevata trasmissibilità e della minore gravità di Omicron, prevenire la trasmissione non è più possibile e non è più necessario. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità“, assicura.

“Con l’evoluzione” di Sars-CoV-2, potrebbe essere necessario che anche i vaccini si evolvano, si aggiornino.

“Le varianti possono continuare a sfuggire agli anticorpi neutralizzanti indotti dai vaccini contro le ‘versioni’ precedenti” del virus. Inoltre, il serbatoio di beta coronavirus è ampio e sono probabili” nuove minacce “per l’uomo”.

“Se ci prepariamo ora, il tempo necessario per la produzione di vaccini su larga scala sarà ridotto e saranno salvate vite umane”, sottolinea ancora il Dg parlando della necessità di fare ricerca e di pensare anche a strumenti futuri come un vaccino unico ‘pan coronavirus’, o comunque ad ampia protezione.

Venerdì scorso, ha spiegato il Dg, “l’Oms ha tenuto la sua ultima consultazione globale sulla ricerca sui vaccini Covid e sulla futura necessità di vaccini efficaci in un ampio spettro di coronavirus. Continuiamo a impegnarci con scienziati del settore pubblico e privato per scambiarci le ultime informazioni e guidare lo sviluppo futuro di nuovi” prodotti-scudo.

Questo mostra come, “anche se supportiamo i Paesi nella lotta contro la pandemia adesso, stiamo anche lavorando per prepararci al futuro e affrontarne le conseguenze a lungo termine“.

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