L’opera “San Gennaro” di Raffaele Mazza esposta in permanenza a Palazzo Salerno di Napoli
4 min di letturaL’Ordinario Militare per l’Italia S.E. Mons. Santo Marcianò, ha visitato il Comando delle Forze Operative Sud, presso la sede di Palazzo “Salerno” a Napoli.
L’Alto Prelato è stato accolto dal Comandante del Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, dal Cappellano Militare, Don Roberto Di Giuseppe, e dal Sottufficiale di Corpo, 1° Luogotenente Salvatore Sellitti.
Dopo la resa degli onori da parte del picchetto dell’8° Reggimento della Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, Mons. Santo Marcianò si è intrattenuto con il Generale Tota per un breve colloquio durante il quale c’è stato il consueto scambio di doni e la firma dell’Albo d’Onore.
Successivamente Mons. Marcianò ha incontrato una rappresentanza del personale militare e civile in servizio al Comando e rivolgendosi a loro ha detto “io sono uno di voi, vostro amico, vostro Arcivescovo, siamo accomunati da una base valoriale”.
Sua Eccellenza ha inoltre sottolineato il potere educativo dei giovani militari, che, non essendo schermati dalle ideologie, sono da esempio per gli altri giovani che spesso manifestano il desiderio di arruolarsi perché vedono i militari come coloro che vivono la vita nel dono di sé, ovvero che danno senso alla loro vita spendendola per gli altri; “i militari di Strade Sicure, per esempio, con la loro presenza, aiutano i giovani che li vedono a “verificare” la propria vita, a farsi un esame di coscienza su ciò che fanno concretamente a fronte di chi si sacrifica quotidianamente per gli altri” ha aggiunto Mons. Marcianò.
Il Generale di Corpo D’Armata Giuseppenicola Tota ha ringraziato Mons. Marcianò per la visita e per aver offerto degli spunti di riflessione, sottolineando l’importanza della figura dei colleghi più anziani che con i loro comportamenti e con l’esempio contribuiscono alla conservazione dei valori che contraddistinguono i militari dell’Esercito, custodi di forti ideali.
Nell’occasione è stato benedetto il nuovo monumento ai caduti eretto nel cortile di Palazzo Salerno e l’iconografia in altorilievo di San Gennaro, patrono della città di Napoli, che è stato collocato nei locali di ingresso dello storico Palazzo Salerno, che si affaccia nella splendida piazza del Plebiscito. L’opera è stata donata al Comando delle Forze Operative Sud dall’artista lametino Raffaele Mazza, graduato dell’Esercito Italiano in servizio al 2° Reggimento Aves Sirio di Lamezia Terme.
Il Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, ripercorrendo i punti più importanti e salienti dell’opera, ha rivolto parole di gratitudine e di stima a Mazza per il suo percorso professionale e artistico.
L’opera “San Gennaro” realizzata in legno, argilla cotta, resine, vetro, mistura e acrilico, ha le seguenti misure: 175x99x15 cm e un peso di circa 70 kg.
Raffigura appunto l’iconografia in altorilievo di San Gennaro, che afferra con la mano destra il pastorale che impugnò al momento dell’investitura, avvenuta nel III secolo nel rito di ordinazione, a Vescovo di Benevento, ma con un chiaro riferimento in particolar modo ai Napoletani che già dal 472 d.c. in occasione di una violenta eruzione del Vesuvio invocarono la sua protezione, divenendo ufficialmente il Patrono della Città, si rifà quindi alla simbologia evangelica di Gesù ‘Buon Pastore.
Sempre con la mano destra indica il numero tre, chiaro riferimento al miracolo, del sangue che avviene tre volte all’anno, nel particolare sfiora lo stemma araldico del Comando Forze Operative Sud (COMFOPSUD) che dal 1° ottobre 2016 in seguito ad un processo di riorganizzazione degli alti comandi della Forza Armata, è dislocato nella sede principale di Palazzo Salerno, in Piazza del Plebiscito a Napoli.
Lo stemma araldico viene sfiorato con una benedizione unitamente alla mano destra che lo sorregge come protezione ed affidamento a Dio dei circa 23000 militari e 1400 civili alle sue dipendenze. Lo stemma è suddiviso in tre parti, il primo superiore raffigura la penisola italica, il secondo centrale il gladio, il terzo inferiore la Torre.
Si evidenzia altresì nella parte bassa il magnifico golfo di Napoli, sovrastato dal Vesuvio che a sua volta è schiacciato da San Gennaro proprio a rievocare la credenza popolare che considera la figura di Gennaro fondamentale nell’arresto dell’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 1631, in coincidenza di una processione in cui le sue reliquie furono portate in processione ed esposte di fronte al vulcano attivo.
Stilizzato nella cornice realizzata a mano con una particolare lavorazione, si evidenzia una croce che ha la caratteristica di catturare la luce per poi illuminarsi al buio donando un effetto “rosso sangue” che unitamente agli occhi che anch’essi con la stessa caratteristica, donano un effetto di colore azzurro, che rappresentano il sangue e la luce.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto da Raffaele Mazza al Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, per aver accolto l’idea di poter realizzare, un’opera che accumunasse fede, tradizione e protezione, concedendo così il privilegio e l’onore di esporre in permanenza in un Alto Comando della Forza Armata e in un Palazzo emblema di storia antica nel cuore di Napoli.
Mazza inoltre, ringrazia l’azienda “Cotto Cusimano” di Settingiano (CZ) per aver dato la disponibilità all’utilizzo dei propri forni.
Il tutto si è svolto nel rispetto delle norme anti COVID-19.