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Operazione Eumenidi: il punto di Azione Identitaria

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Azione Identitaria

“Uno scandalo che non ci sorprende e, pertanto, non tolleriamo espressioni di ipocrito stupore da chiunque” Così Paola Turtoro, portavoce reg. Azione Identitaria Calabria.

Di seguito il comunicato, riportato integralmente:

Era l’estate del 2013 quando, in seguito all’operazione antimafia Perseo a Lamezia Terme venne arrestato il vicepresidente della Sacal, il nostro coordinatore regionale Igor Colombo (all’epoca in Forza nuova) chiedeva l’azzeramento di tutto il CDA della società di  gestione dell’aeroporto lametino ed il relativo commissariamento, ma nessun segnale concreto arrivò per dare manforte e seguito ad una proposta forte che giungeva da una forza di lotta ed estranea ai giochi di potere della politica.
Se forse in quei giorni, in cui uscirono fuori certi pericolosi collegamenti tra il mondo dell’imprenditoria, della politica e della ‘ndrangheta, si fosse dato seguito a quella ferma e decisa presa di posizione del nostro coordinatore regionale, oggi non ci ritroveremmo con quest’altro scandalo che mette a serio rischio l’intero sistema aeroportuale calabrese.

Come AZIONE IDENTITARIA, adesso, possiamo amaramente farci vanto di essere di sicuro stati i primi (se non gli unici) a cercare di sensibilizzare sulla pericolosità di una gestione unica aeroportuale che, come si evince, si è rivelata un abbraccio mortale per i tre scali calabresi.

Ciò premesso, ed alla luce di quanto emerso dall’operazione “Eumenidi”, siamo curiosi di ascoltare le reazioni di quei politici (la “dirompente” e camaleontica Dorina Bianchi in primis) che non hanno perso tempo a condannare il TAR quando ha dato ragione ad un ricorso presentato dal presidente della SAGAS, Matteo Ambrosi, e le reazioni dello stesso sindaco di Lamezia, Mascaro, dal momento che il Comune di Lamezia pur essendo socio di maggioranza della Sacal non ha mai avuto potere decisionale.
Una sentenza, quella del TAR, che rimetteva in gioco ed in modo legale tutto il bando ENAC per la gestione dello scalo crotonese e reggino.

Uno scandalo che non ci sorprende e, pertanto, non tolleriamo espressioni di ipocrito stupore da chiunque, negli anni e di recente, si è voluto ritagliare lo spicchio di popolarità cavalcando l’onda del malcontento per la chiusura dei due scali calabresi.
Chiediamo, per l’ennesima volta, il commissariamento e l’azzeramento di tutto il CDA di Sacal e siamo curiosi di conoscere i nomi dei politici che hanno fatto pressione sulle assunzioni col fallimentare progetto “Garanzia Giovani”.
Sussistono evidenti e gravi responsabilità politiche che non possono e non devono essere sottovalutate né evitate e ciò anche a seguito di quanto emerso dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia che affermano da tempo la presenza delle cosche lametine a controllo della Sacal.
Si provveda piuttosto ad inficiare ed annullare qualsiasi tipo di contratto stipulato a firma del CDA “galeotto” ed a ridare in mano alla legalità la gestione di una struttura indispensabile per il territorio. Si proceda con un bando di assegnazione vero e trasparente e, magari, lontano dai giochi di partiti che finora hanno goduto di questa situazione favorendo illeciti pur di mantenere un potere elettorale che noi, con l’attuale sistema, disprezziamo e rigettiamo!
Quest’ultimo triste episodio, che innegabilmente vede coinvolta tutta la classe politica calabrese, dovrebbe concludersi, almeno, con le dimissioni di tutti i responsabili, in primis il Governatore Mario Oliverio che, avallando e sostenendo il capriccio della Bianchi, si è reso complice di un danno non solo economico a discapito di tutta la Calabria!

Paola Turtoro
portavoce reg. Azione Identitaria Calabria

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