Operazione Modello F24, interdizione per funzionario Agenzia delle Entrate
3 min di letturaNella mattinata odierna, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito una misura interdittiva nei confronti di un funzionario dell’agenzia delle entrate – direzione provinciale di Catanzaro, per una durata di 12 mesi, indagato per i reati di peculato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici ed uso abusivo di sigilli e strumenti vari.
La misura interdittiva è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del procuratore aggiunto – dott. Giovanni Bombardieri – e del sostituto procuratore – dott.ssa Graziella Viscomi – della procura della Repubblica di Catanzaro, diretta dal procuratore della Repubblica – dott. Nicola Gratteri.
Il provvedimento, eseguito dai militari del nucleo di polizia tributaria – gruppo tutela spesa pubblica di Catanzaro, riguarda un funzionario addetto allo sportello “front office” dell’agenzia delle entrate di Catanzaro il quale, attraverso l’utilizzo di copie di timbri cartacei di istituti bancari, faceva risultare come eseguiti pagamenti che, in realtà, non venivano mai effettuati, trattenendo per se somme destinate all’erario per il pagamento delle relative imposte.
Le indagini, dirette da questa procura della Repubblica, e gli esiti delle attività tecniche e della perquisizione locale presso l’ufficio dell’agenzia delle entrate e personale svolte hanno consentito di riscontrare, senza alcun dubbio, le ipotesi accusatorie permettendo altresì, perquisizione durante, di evitare l’ulteriore appropriazione programmata dal funzionario indagato che, intascando una somma non dovuta, aveva assicurato ad un ignaro contribuente l’avvenuto pagamento di un modello F24.
Tali elementi probatori hanno permesso al competente G.i.p. di emettere il provvedimento con il quale lo stesso ha applicato nei confronti del pubblico ufficiale infedele l’interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio con termine efficacia di dodici mesi dal giorno dell’esecuzione ed il sequestro preventivo per equivalente, in forma specifica sul denaro, delle somme indebitamente corrisposte dagli ignari contribuenti.
In proposito, vale la pena ricordare che i tributi dovuti all’erario, in via generale, vanno versati presso gli sportelli bancari e postali tramite gli appositi modelli F24, in quanto gli uffici dell’agenzia delle entrate non sono abilitati ad effettuare operazioni di cassa. Pertanto, eventuali contribuenti che in passato si fossero trovati in situazioni analoghe a quelle descritte sono invitati a rivolgersi alla guardia di finanza o agli organi di polizia in genere.
Le attività effettuate confermano la costante e positiva collaborazione tra questa procura della Repubblica e la guardia di finanza, sottolineando la specifica attenzione nel contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione.