Piccioni: operazioni antindrangheta, assordante il silenzio della città
3 min di letturaSi concludono due settimane che hanno visto segnare un altro durissimo colpo da parte dello Stato alle più pericolose cosche della ‘ndrangheta lametina.
Dalle sentenze del processo Andromeda all’operazione Andromeda 2 alle azioni che ieri hanno portato all’arresto delle nuove leve della criminalità lametina, dallo Stato è arrivato un segnale forte e chiaro per tutta la nostra comunità. Lo Stato sta dando risposte decisive contro il primo e peggiore dei mali del nostro territorio.
Alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine tutte va il nostro grazie, per il paziente e instancabile lavoro che negli ultimi anni ha consentito di decapitare i vertici di consorterie criminali che hanno insanguinato la nostra città per decenni e “soffocato” imprenditori e cittadini onesti.
Di fronte a un’azione repressiva straordinaria che ha scardinato il potere mafioso sul nostro territorio, ancora una volta constatiamo il silenzio assordante della maggior parte dei rappresentanti delle istituzioni, della politica, delle categorie imprenditoriali, delle associazioni e delle diverse realtà della società civile lametina.
Come se non fosse successo niente. In questa città tutto scivola addosso come se niente fosse, salvo poi meravigliarsi che non contiamo nulla nel panorama regionale e nazionale.
Quando leggiamo, come nelle ultime operazioni,di una criminalità che non risparmia nessuno, addirittura i commercianti che espongono alla fiera di S. Antonio e S. Pietro, o di giovani sotto i trent’anni, quegli stessi giovani che dovrebbero essere il futuro positivo della città, indicati invece come “nuove leve” di una criminalità emergente, la città non può fare finta di niente di fronte a tutto questo. E’ nostro dovere ribadire con forza da che parte stiamo: dalla parte dello Stato.
Uno Stato che ha dimostrato con i fatti che sta facendo la sua parte fino in fondo, sacrificando energie e risorse, nonostante piante organiche inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo, come dichiarato in apertura dell’anno giudiziario dal Presidente della Corte di Appello di Catanzaro.
Ma l’azione repressiva da sola non basta, come gli stessi magistrati hanno evidenziato commentando gli ultimi arresti. Dobbiamo interrogarci perché, a fronte di operazioni di portata storica contro le cosche, ancora vi sia scarsa collaborazione degli imprenditori con le Forze dell’Ordine.
E questo non per colpevolizzare nessuno, ma per chiamare in causa noi stessi, da noi che rappresentiamo le istituzioni, alle associazioni di categoria, ai singoli cittadini: quanto stiamo supportando come comunità la guerra che lo Stato sta facendo alla criminalità della nostra città? Come possiamo chiedere agli imprenditori di collaborare o meravigliarci se non lo fanno, se come società civile insieme allo Stato non li sosteniamo, se non rigeneriamo dal basso il tessuto civile della società lametina?
Da ultimo un ringraziamento speciale ai tanti uomini e donne delle Forze dell’ordine che non appaiono in prima fila, persone come noi, magari giovanissime con figli appena nati, che con grande professionalità, passione e sacrificio lavorano ogni giorno per consentire ad ognuno di noi e ai nostri figli di vivere più sereni e più liberi.
Rosario Piccioni