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Ottimo successo di pubblico a Decollatura per l’edizione zero de La Montagna Teatro festival

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Ottimo successo di pubblico a Decollatura per l’edizione zero de La Montagna Teatro festival

La micro rassegna, articolata in due sole serate l’1 e il 21 agosto, è stata pensata come una sorta di dialogo con il territorio, fuori dalle piazze principali, ha ridato vita a scorci del paese dimenticati ma molto suggestivi

Con coraggio e passione, dal momento che il festival è totalmente autofinanziato e autogestito, La Montagna ha cercato di intercettare il bisogno di crescita e di novità di una comunità che ha risposto con gratitudine e attenzione.

La prima serata, a cui ha fatto da cornice un angolo disabitato e disadorno del borgo di Casenove complice un’incantevole luna piena, ha visto la partecipazione di un folto pubblico che, commosso e in devoto silenzio, ha assistito allo spettacolo Mio nonno e il mulo di e con un superbo Giuseppe Semeraro (Principio Attivo Teatro – Lecce). L’opera, ispirata al racconto La strada di V. Grossman, è un monologo sull’assurdità, l’inutilità e l’atrocità della guerra raccontata attraverso il singolare punto di vista del mulo Tonino, arruolato a tutti gli effetti nel secondo conflitto mondiale.

La straordinaria interpretazione e la forza narrativa di Semeraro hanno inchiodato l’attenzione di grandi e piccini.

Nel borgo di Adami, a pochi metri dalla casa natale del poeta Michele Pane, nella seconda serata è andato in scena Passi sulla mia testa di Fabio Butera che ha curato anche la regia con Luca Michienzi (Teatro del Carro – Montepaone CZ). Chicago inizi del ‘900, Arturo Giovannitti molisano, Emilio Grandinetti e Michele Pane calabresi, di Decollatura. I tre amici, sindacalisti attivi nella lotta per i diritti dei lavoratori, sono al centro dell’opera che si compone di frammenti di poesia, di discorsi politici, di riflessioni dal carcere. Magistrale Francesco Gallelli nel rendere vivo il pensiero di Arturo Giovannitti, vivace la poesia di Michele Pane, energico il comizio di Emilio Grandinetti nel valido intreccio della drammaturgia.

Ottimo successo di pubblico a Decollatura per l’edizione zero de La Montagna Teatro festival

Momenti di comunità come quello appena concluso, confermano, se ce ne fosse bisogno, come il teatro sia uno strumento potente per tessere relazioni e sprigionare energie e al contempo inviti a indagare le emozioni e rileggere la contemporaneità.

La Montagna Teatro festival riconoscendo alla forma teatro un potere aggregante non solo perché incontro tra persone ma anche perché incontro tra espressioni artistiche ha voluto e vorrà essere luogo di contaminazione, bellezza, impegno politico e poesia, proprio come quella montagna che da sempre, a ogni latitudine, è stata luogo simbolo di resistenza e di lotta per la costruzione, sicuramente possibile, di un mondo migliore.

La partecipazione fattiva di molti che hanno reso possibile l’organizzazione e la realizzazione del festival, l’entusiasmo del pubblico numeroso, curioso e affatto passivo sono il migliore sprone a proseguire e a lavorare per una vera prima edizione de La Montagna, ad agosto 2024, a Decollatura.Alcune buone idee già circolano nell’aria…