Panedigrano: “Il sindaco Mascaro è nel pallone”
3 min di letturaLe parole di Nicolino Panedigrano
Comunicato stampa:
Il sindaco Mascaro è nel pallone. Ma non nel senso della Vigor. E quando non sa come difendersi attacca all’impazzata. Ora va parlando di macchina del fango. Ma non si chiede i primi e peggiori schizzi da dove son partiti. E soprattutto non risponde, perché non può rispondere, alle domande precise e puntuali che gli vengono rivolte.
Il Prefetto Latella dopo aver inviato la Commissione di accesso in una intervista rilasciata ad un giornale locale era stata molto chiara per chi voleva intendere. L’avventura politico-amministrativa di Mascaro è stata sotto osservazione prima della sua candidatura, durante la campagna elettorale e dopo la sua elezione.
Certo non ne ha indicato e non poteva indicarne gli specifici motivi, perché un Prefetto può e deve esprimersi solo con atti formali e non con personali valutazioni o sensazioni. Ma a chi si fosse voluto guardare indietro ed intorno i motivi non sarebbero sfuggiti.
Quanti candidati nelle sue liste e per quali gravissimi motivi sono stati arrestati prima e dopo le elezioni? Si è domandato Mascaro a chi certi suoi sponsor e candidati hanno chiesto appoggi elettorali? S’è chiesto poi se ha qualche volta nominato assessori che rispondono a stretti familiari, biondi o bruni, di soggetti con legami accertati in ambienti mafiosi? Ha controllato bene se nelle manifestazioni di interesse verso il PSC non ci siano anche appetiti ‘ndranghetisti?
Subito dopo la sua elezione, quando infervorato come un frate cappuccino dichiarava in pubblico di voler accogliere anche i mafiosi, purché (sic!) pentiti, abbiamo tentato inutilmente di spiegargli che da lì a poco avrebbe dovuto decidere se approvare o meno il Piano Strutturale adottato dal Consiglio Comunale precedente.
E gli domandavamo se nella sua foga di “cambiare il destino di questa terra” intendeva aiutare certi “ambienti e persone coinvolte in operazioni di giustizia a reinserirsi nel tessuto sociale” promuovendo e favorendo ulteriori speculazioni ed abusi edilizi nella città o rivoltare quel PSC per farne uno strumento teso a recuperare i centri storici e le periferie degradate, a tutelare il paesaggio e a salvaguardare l’ambiente secondo le osservazioni depositate dal mondo ambientalista.
Allora risposte non ne abbiamo avuto. Ora però è venuto fuori che Sindaco e Giunta hanno cancellato dal REU collegato al PSC qualche norma da loro ritenuta vessatoria, ma che contrastava gli appetiti mafiosi. Solo che, prima di ammettere di aver fatto questa scelta consapevolmente, il Sindaco ha incominciato a schizzar fango sulla più antica e rigorosa associazione ambientalista, Italia Nostra.
È facile credere di aver ragione quando si parla da soli senza contraddittorio. Ma chi ha dato finora l’impressione di essere in pugno ad un oscuro manovratore che da oltre vent’anni tira le file del centrodestra lametino, invece di inveire contro anonimi poteri forti, si chieda e spieghi ai cittadini quando mai e per quali occasioni ha osato davvero battere i pugni contro le trame ordite dal grumo di potere che gli è stato e continua a stargli intorno.
Nicolino Panedigrano