Panedigrano-Viola: Oliverio e la sanità lametina
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La riflessione di Nicolino Panedigrano e Riccardo Viola
Dopo un lungo pressing del Sindaco Mascaro il Presidente Oliverio ha comunicato che lo riceverà assieme a qualche associazione ancella del regime per parlare della sanità lametina. Per annunciare o celebrare quali fasti, resta tutto da capire.
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Il comprensorio lametino in questi anni ha lottato per evitare il progressivo smantellamento e la morte annunciata dell’ospedale di Lamezia e dell’intera sanità del lametino sacrificati sull’altare della realizzazione a Catanzaro di quella “Città della salute” che è nei programmi del Sindaco Abramo e di tutti i politici catanzaresi senza distinzione di colore politico.
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Per capire la sudditanza anche dell’attuale politica regionale a questo progetto, basti pensare che in questi giorni lo stesso Abramo, folgorato dall’idea di recuperare il vecchio e fatiscente ospedale di via Acri per farne “un grande polo di servizi sanitari” ha chiamato a rapporto il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro (nominato da Oliverio) e che, come direbbe il Manzoni, lo sventurato ha prontamente risposto, anche se ancora non si sa da dove i catanzaresi riusciranno ad arraffare i cospicui fondi necessari.
E allora, non è certo di una listarella di richieste di prima necessità (che ci spettano e non vanno pietite) e/o di qualche fumosa richiesta di reparti, di cui vi è sovrabbondanza nella città di Catanzaro e di cui è previsto un tanto necessario, quanto improbabile taglio, che Lamezia può accontentarsi, anche se la listerella ha l’imprimatur del Direttore Generale dell’ASP, perché si tratterebbe di nulla di più del “minimo sindacale” e di nessuna vera qualificazione specialistica a livello regionale del nostro Ospedale.
C’è invece bisogno che il Presidente Oliverio su questo tema (ma anche sul destino della SACAL, sui programmi per l’area industriale e sui progetti di rilancio della piana di Lamezia) programmi un incontro ed un confronto pubblico nella nostra città.
La prima questione che va chiarita è se il territorio dell’area centrale della Calabria compreso tra Catanzaro e Lamezia Terme, che raccoglie all’incirca 240 mila persone e cioè i due terzi dell’intera provincia sia da considerare come un unico bacino d’utenza. Il suo partito a livello regionale la considera tale, mentre la Regione da lei governata continua a non prenderne atto e la conseguenza è che Lamezia ed il lametino continuano ad essere considerati Spoke, cioè periferia, e Catanzaro con due Hub continua ad assommare e accumulare risorse, ospedali, specialità e servizi.
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La seconda questione riguarda il Centro Protesi INAIL che, intanto, ha cambiato anche nome. La struttura che si va completando è un “centro di riabilitazione” emanazione del presidio ospedaliero di Lamezia, dove l’INAIL non attrezzerà alcuna officina protesica, ma svolgerà (forse) una semplice attività ambulatoriale.
La spesa per la gestione dei 40 posti letto previsti ricadrà sui fondi destinati all’attività ospedaliera.
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Non si comprende allora perché questi 40 posti letto non si debbano attivare direttamente nel nostro ospedale che ha un settore preposto e costruito ad hoc ed invece si intende spostare l’attività in un posto lontano dall’ospedale e mal collegato. A latere va chiarito quali sono le spese previste dalla regione per questa funzione, da dove verranno prese e quali utilità si prospettano per gli utenti, per Lamezia e per il Lametino.
La terza, ma la più seria e più importante questione da chiarire, sono le modalità di impegno e di spesa dei 20 milioni di euro per l’ospedale di Lamezia Terme che i cosiddetti “Patti per il Sud” destinano ad “edilizia sanitaria e innovazione servizi”. Non possiamo consentirci che ancora una volta la somma venga dispersa come in passato in mille rivoli di attività per “rinfrescare e ristrutturare” la struttura.
Il Presidente Oliverio deve assumere l’impegno che innanzitutto quelle risorse non vadano perse, come è già accaduto per un precedente finanziamento di 13 milioni di euro destinati al Trauma Center previsto nel nostro ospedale, e poi che verranno destinate a dotare l’ospedale di una funzione che serva a dargli un ruolo a servizio dell’intera regione. La Regione nei due precedenti piani sanitari regionali, 5 consigli comunali di Lamezia ed i consigli comunali del comprensorio lametino hanno ritenuto con regolari delibere che questo ruolo vada individuato in quello di punto centrale dell’assistenza traumatologica, che ha assunto il nome di rete ospedaliera politrauma. Di questa rete oggi la Calabria è carente perché il commissario straordinario non l’ha attivata non volendone indicare il punto centrale (Centro di Alta Specialità). Secondo Scura i calabresi per un intervento di emergenza che per essere efficace deve essere svolto nell’immediatezza dell’evento devono andare fuori regione.
La richiesta della città è che i 20 milioni di euro disponibili vengano impegnati in questa direzione. Se però il Presidente Oliverio ha altre idee di uguale portata, l’incontro pubblico sarebbe l’occasione migliore per farle conoscere ai cittadini lametini che l’hanno votato ed anche a quelli che non lo hanno fatto, visto che in questi tre anni di sua presidenza non l’abbiamo visto venire a Lamezia solo per prendere l’aereo o per cenare con chef di grido.
Nicolino Panedigrano e Riccardo Viola
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