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Paola: Radicali e Unical in visita alla casa circondariale tirrenica

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Delegazione in visita alla CC di Paola

Quintieri (Radicali): il Comune istituisca il garante dei diritti dei detenuti

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Delegazione in visita alla CC di Paola

Comunicato stampa:

Una delegazione di Radicali Italiani con quindici studenti del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria accompagnati dal prof. Mario Caterini e dal prof. Sabato Romano, entrambi docenti di Diritto Penale, hanno fatto ingresso nella casa circondariale di Paola, ove sono stati ricevuti dal direttore dell’istituto dott.ssa Caterina Arrotta, dal Comandante di reparto della Polizia Penitenziaria, Commissario Capo dott.ssa Maria Molinaro e dall’Ispettore Capo Ercole Vanzillotta, coordinatore della sorveglianza generale dell’istituto.

Per i Radicali Italiani era presente Emilio Enzo Quintieri, membro del Comitato Nazionale e Valentina Anna Moretti, che unitamente al personale dell’amministrazione penitenziaria ha accompagnato la delegazione visitante in tutto lo stabilimento detentivo.

 Nel carcere di Paola, al momento della visita, a fronte di una capienza di 182 posti, erano ristrette 173 persone, 79 delle quali straniere, con le seguenti posizioni giuridiche: 10 giudicabili, 13 appellanti, 21 ricorrenti e 129 definitivi tra cui 5 ergastolani.

Tra i detenuti 82 sono quelli che lavorano alle dirette dipendenze dell’amministrazione penitenziaria per lavori intramurari, 1 lavorante secondo quanto previsto dall’Art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario, 18 sono i tossicodipendenti seguiti dal servizio per le tossicodipendenze dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, 1 sieropositivo, 40 con problematiche psichiatriche, 1 disabile motorio e 6 affetti da epatite C. Non vi sono, invece, detenuti affetti da altre malattie infettive come la scabbia o la tubercolosi.

Quanto agli “eventi critici” nel corso del 2017 si sono verificati 13 atti di autolesionismo e 2 tentati suicidi, fortunatamente sventati grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria.

La delegazione, autorizzata dal vice capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria dott. Marco Del Gaudio, ha visitato tutti gli ambienti dell’Istituto, dagli uffici alle sezioni detentive, non riscontrando alcuna grave criticità, esprimendo un giudizio positivo sia per quanto concerne il trattamento riservato ai detenuti che per quanto attiene la gestione della struttura da parte della direzione.

Gli unici problemi rilevati e che sono stati oggetto di lamentele da parte della popolazione detenuta sono la carenza del personale della professionalità giuridico pedagogica (al momento prestano servizio soltanto 2 educatori, di cui 1 anche a tempo parziale, a fronte di una pianta organica di 6 unità) ed il mancato riscaldamento degli spazi detentivi a causa di un guasto alle caldaie, per quest’ultimo comunque l’amministrazione si è attivata e sono in corso i lavori per la sistemazione.

“Debbo denunciare per l’ennesima volta – afferma il capo della delegazione Quintieri – che, nonostante le ripetute rassicurazioni fornitemi dai vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, non è stato ancora avviato il modello operativo della sorveglianza dinamica, nemmeno nella Prima Sezione detentiva, individuata dai tecnici del Provveditorato regionale per la Calabria per divenire a “custodia aperta”.

Mi si continua a ripetere che debbono essere realizzati dei lavori di adeguamento e che per l’esecuzione degli stessi non sono state elargite le necessarie risorse economiche da parte degli Uffici Superiori. È più di un anno che sto insistendo per far rivedere l’organizzazione custodiale dell’Istituto di Paola e di tanti altri calabresi. Mentre in tutta Italia, già da tempo, anche i detenuti del circuito dell’alta sicurezza sono a “custodia aperta” qui in Calabria si continua a praticare la tradizionale “custodia chiusa”, anche per i detenuti comuni ed a basso indice di pericolosità.

Proprio all’esito dell’ultima visita fatta la vigilia di Ferragosto ho inteso sollecitare l’amministrazione penitenziaria chiedendo di conoscere entro quali tempi la “custodia aperta” possa trovare concreta attuazione nella sezione individuata nel carcere di Paola e, se eventualmente, nel prossimo futuro, tale iniziativa possa essere estesa anche ad altre sezioni dell’Istituto.

Colgo l’occasione, conclude l’esponente nazionale dei Radicali Italiani, per chiedere al sindaco, alla giunta ed al consiglio comunale di Paola, di istituire con urgenza il Garante dei Diritti dei Detenuti della Città di Paola così come hanno fatto tantissimi altri Comuni d’Italia sedi di Istituti Penitenziari”.

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