Partecipare e rigenerarsi: la vera rivoluzione sturziana contemporanea
4 min di letturaLa città di Lamezia Terme vive il momento più difficile e delicato della sua giovane storia, dovuto allo scollamento tra vita politica e quella sociale
Comunicato Stampa
Adesso è arrivato il momento per correre ai ripari e soccorrere la città, allertando il cittadino e renderlo attore principale del proprio destino e di quello collettivo.
La comunità è in sofferenza da anni, in una condizione di disagio che ne ha spossato la vitalità culturale e socio economica. Cosa fare? Esistono ricette e ingredienti per dare senso a questo scollamento? Intanto, ci sono relazioni da rinnovare tra i partiti, i movimenti, le associazioni culturali, i corpi intermedi e le forze sindacali-sociali.
L’impegno civico da rianimare, una partecipazione attiva da sostenere, un bene comune vero e serio da praticare, di contenuto. In buona sostanza bisogna ricostruire il dialogo.
Professionisti, imprenditori, tanti promotori sociali e numerosi cittadini sensibili alla “chiamata al servizio e al bene comune” abbiamo insieme frequentato e sostenuto la Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa, per contribuire alla riorganizzazione di un’identità relazionale e collettiva, per un territorio che nell’ultimo decennio si è disgregato ulteriormente.
La SDS ha generato discernimento personale e comunitario, seminari, lezioni e focus di altissimo spessore culturale e di fede.
L’abbiamo seguita con passione, ci ha arricchiti e richiamati anche all’impegno politico per dare nuovo ossigeno alla comunità lametina e calabrese.
In tutti questi anni ci è stato insegnato che la “SDS dovesse formare e far nascere una buona classe dirigente, di cattolici protesi verso l’impegno politico”.
Siamo stati testimoni di valori culturali, per molti aspetti compiuti e spendibili nelle scelte politiche anche locali, con la “chiamata” all’assunzione di responsabilità.
I cattolici, dopo il centenario dell’appello dei Liberi e Forti di don Sturzo, continueranno a elaborare idee per un possibile sviluppo della città e della Calabria.
D’altra parte, adesso, in questo quadro carico di attese, è il tempo dell’impegno dei cattolici e con stupore abbracciare la missione della politica.
Impegnati con la loro identità, con le loro convinzioni maturate nei vari ambiti dei luoghi di formazione ai valori cristiani e della DSC.
Apprezzabile il loro impegno politico perché il bene comune si costruisce con la partecipazione e la presenza, mischiandosi, con le competenze e la passione civile, con il mettersi in gioco in una partita dove il destino è la ricostruzione della comunità-città Lamezia.
D’altra parte come rimuovere quanto ci è stato detto da numerosi e autorevolissimi relatori che hanno animato e facilitato la SDS, allorquando hanno sottolineato ed auspicatoil servizio all’impegno politico dei cattolici?
A partire da Monsignor Toso, guida altissima di tutto il percorso formativo. Essere partecipativi e in cammino rappresenta la vera rivoluzione sturziana contemporanea.
“A volte abbiamo sentito dire : un buon cattolico non si interessa di politica. Ma non è vero: un buon cattolico si immischia in politica offrendo il meglio di sé perché il governante possa governare” (Papa Francesco).
“… Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall’altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di polis, di città…Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le possibilità d’incidenza nella polis. È questa la via istituzionale, possiamo anche dire politica, della carità…” (Caritas in veritate – Benedetto XVI ).
Dall’esperienza della SDS è nato anche il Movimento regionale della Nuova Frontiera dei Liberi e Forti, che non è un partito, né pratica azioni accostabili al partitismo.
È impegnato a sostenere tutte le forme coerenti dell’impegno politico dei cattolici, perché si ispira per intero ai valori della SDS, finalizzando ogni azione alla crescita dello sviluppo integrale e collettivo.
La forza di Liberi e Forti sta nel rafforzare luoghi di comunità, operare per costruire strade di dialogo, che vadano oltre le ideologie, per lo sviluppo e la crescita generativa di spazi civili e civici.
Far nascere idee per il lavoro e l’impresa, il rafforzamento del sistema della mobilità regionale, la cultura, le relazioni propositive, le opzioni autopropulsive dello sviluppo, i punti fondamentali di un nuovo Umanesimo, una nuova questione sociale sulle problematiche demografiche, una costante solidarietà per gli emarginati, la costruzione di un sentire collettivo, la profonda tensione etica, una rinnovata bellezza urbana e uno sviluppo integrale.
Sono tutti compiti che il cattolico impegnato in politica deve saper sprigionare dal suo vivere partecipativo e istituzionale.
Su molte di queste tematiche Liberi e Forti Calabria già lavora ed opera da tempo con competenze e risultati, animando un confronto regionale innovativo.
A questo fine, per dare maggiore forza al progetto, è in preparazione l’istituzione della Sud Summer School – Liberi e Forti Calabria, la prima edizione nel 2020.
Tutto questo perché pensiamo, come ci ha insegnato Monsignor Giancarlo Bregantini, che le sfide sono occasioni di grande Grazia e i problemi affinano l’uomo e rendono la persona capace di dare forza alla sua risposta…dobbiamo vivere un presente che diventa coraggio.
Pino Campisi
Presidente regionale
La Nuova Frontiera dei Liberi e Forti