I Partigiani della Scuola Pubblica contrastano fortemente il processo di secessione
3 min di letturaForze politiche, sindacali e sociali della Calabria si sono riunite in assemblea regionale, organizzata dai Partigiani della Scuola Pubblica a Lamezia Terme, per contrastare il processo di secessione che preannuncia una serie di conseguenze sciagurate nei confronti della Calabria
Sull’argomento hanno relazionato Lucio Ficara, giornalista della Tecnica della Scuola, Rocco Tassone per i Partigiani della Scuola Pubblica, il professore Walter Nocito, docente Unical di Diritto Pubblico e la professoressa Rosella Cerra dei Partigiani della Scuola Pubblica.
Gravi le conseguenze del processo di secessione in quanto aggravano in modo irreversibile il divario tra il Nord e il Sud d’Italia, ma in modo particolare vanno ad intaccare l’unità del Paese sul piano culturale, economico e sociale con rischiosi risvolti relativi all’unità politica e territoriale.
L’unione delle svariate forze della Calabria hanno tentato di promuovere una concreta azione per bloccare il processo della cosiddetta secessione dei ricchi all’interno delle istituzioni e nella società.
E per attuare questo proposito i Partigiani della Scuola Pubblica hanno tentato di coinvolgere sindaci, parlamentari, consiglieri regionali, sindacati e altre realtà del territorio affinché intraprendano delle azioni concrete per impedire il processo di regionalizzazione.
Precisamente ai sindaci presenti i Partigiani della Scuola Pubblica hanno chiesto di coordinare le energiche iniziative di tutti quei sindaci calabresi che vogliono aderire ad un ricorso promosso dal sindaco di Cinquefrondi Michele Conia.
I Partigiani della Scuola Pubblica si riferiscono al Ricorso del Comune al Tar Lazio contro il decreto ministeriale di riparto del Fondo solidarietà Comuni emesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 19 gennaio 2019.
Ai parlamentari i Partigiani della Scuola Pubblica hanno chiesto di coordinarsi tra di loro per promuovere alle due camere azioni idonee a bloccare il processo di secessione, mentre ai sindacati e a tutte le organizzazioni sociali hanno chiesto di allertare i cittadini ed i lavoratori considerando anche una eventuale mobilitazione generale.
I Partigiani della Scuola Pubblica sostengono che è necessario rifiutare il luogo comune, secondo il quale «è meglio che le risorse non arrivino al Sud con il pretesto dell’inefficienza amministrativa. In effetti è proprio nel Veneto, e non in Calabria, che si concentrano la corruzione e l’inefficienza.
Infine i Partigiani della Scuola Pubblica avvertono la necessità di ampliare il fronte degli oppositori alla secessione« coinvolgendo la forza più consistente della maggioranza parlamentare, ampiamente votata al Sud, che deve uscire dalla gabbia del contratto di governo.
All’assemblea hanno partecipato vari sindacati, associazioni varie, partiti e movimenti, consiglieri regionali e parlamentari calabresi di vari gruppi politici tra i quali la senatrice dei 5 Stelle Bianca Laura Granato, il deputato di Liberi e Uguali Nico Stumpo, il segretario regionale della Gilda Nino Tindiglia, il responsabile di “Lamezia Insieme” Rosario Piccioni, il segretario regionale Anief Giancarlo Silipo, il consigliere regionale Democratici Progressisti Mimmo Iacopino, il sindaco di Polistena Michele Tripodi, la delegata Unicobas Adele Nesci, la docente di Potere e Popolo Pina Sangineto, il segretario regionale Cgil Francesco Greco, il presidente dell’Associazione Forense Italiana Giancarlo Nicotera, il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Catanzaro Giuseppe Stefanucci, il portavoce del “Sud che sogna” Michele Conia, il segretario regionale Cgil Scuola Mimmo Denaro, la docente del Liceo Campanella di Lamezia Terme Enzina Sirianni, il coordinatore Usb regionale dei Vigili del Fuoco Gigi Veraldi, l’associazione Italiana Insegnanti di Sostegno Daniela Mauceri, il segretario regionale Cgil Arturo Bova e tanti altri.
Lina Latelli Nucifero