Pasquale Allegro presenta la silloge poetica Baco da sera
3 min di letturaPresentata per la prima volta a Lamezia la silloge di poesie Baco da sera firmata dal critico letterario e scrittore Pasquale Allegro nell’ambito delle attività di Natale in Biblioteca, rassegna del Sistema Bibliotecario Lametino che si svolge presso il Chiostro Caffè Letterario
A conversare con l’autore Maria Chiara Caruso che, attraverso una serie di domande su singole poesie, è riuscita a mettere in evidenza gli aspetti più significativi dell’opera Baco da sera, edita da Controluna Edizioni, con le relative tematiche ad essa connesse e il percorso artistico dell’autore che approda alla poesia dopo le esperienze nella prosa con “Una speranza che profuma di bergamotto” e “Collezioni di cielo”.
Innanzitutto Pasquale Allegro ha posto l’attenzione sul significato della poesia intesa come un percorso di svelamento che mette a nudo l’anima segnando un ritorno all’infanzia in un susseguirsi di ricordi legati al padre, ad un film, al nonno che gli aveva dato l’input a raccoglere le varie citazioni abituandolo all’esercizio della scrittura e a tutto ciò che concerne la sfera di quel periodo della sua vita.
«Il bisogno di raccontare in pochi versi – ha affermato il poeta – nasce dal desiderio di ritornare alla presenza di mio padre che non c’è più da otto anni e al passato. Da ragazzo ho scritto poesie per la Rock Band, di cui facevo parte, quindi è chiaro che io vengo dalla poesia e non dalla prosa. La poesia, naturalmente, necessita del supporto dell’ ispirazione ma anche dell’ esercizio. Io scrivo quando ne ho voglia e in momenti diversi della giornata e anche di notte quando intorno a me regna il silenzio».
Le poesie di Allegro si distinguono per la sensazione di levità e serenità che infondono nel lettore essendo assente ogni traccia di angoscia o dramma o tristezza, rispecchiando la tendenza del poeta all’emotività e alla fuga da situazioni drammatiche che incidono profondamente sulla sua psiche nonostante la presenza di alcune note di malinconia, nostalgia e attesa che precede ogni sua aspettativa come ad esempio la pubblicazione del suo primo libro. La poesia di Pasquale Allegro è lontana da ostentazioni di stile, è incisiva, è anelito alla bellezza, è intimistica anche se talvolta, trasversalmente, accoglie le istanze politiche e sociali del territorio lametino e le eccellenze poetiche come Franco Costabile al quale – secondo Allegro – è stata attribuita «l’etichetta di meridionalista mentre nei suoi versi fulminanti si coglie una forza simbolista».
Emblematici i versi del componimento “Un sorriso è caduto nel mare” in cui Pasquale Allegro delinea i tratti essenziali dell’altezza del poeta ambiasino: «Il grigio sfilacciato del monumento/ percorre le pieghe delle cicatrici,/ a rimpiazzare versi e occhi del mattino / lo sguardo assente sugli uomini e le cose./ Sotto un cielo così scuro una finestra preziosa si posa/ in un posto sempre uguale».
Pasquale Allegro racconta anche luoghi mai visitati che immagina attraverso la lettura libri, tra cui quelli dei poeti francesi cosiddetti maledetti (Baudelaire) e quelli contemporanei, in quanto finora ha viaggiato poco: è stato a Milano, a Parigi, di cui è rimasto affascinato dai comignoli piuttosto che dalla Torre Eiffel come si evince dalla relativa poesia.
Nato a Lamezia Terme e laureato in filosofia con una tesi sulla scrittura di Elie Wiesel, Pasquale Allegro lavora nell’editoria, scrive recensioni di libri e si occupa di cultura per diversi giornali, riviste, blog. Alla prima edizione del Premio Letterario Dispatriati (2016), dedicato a opere il cui contenuto richiama i temi dell’emigrazione e dell’immigrazione, ha ricevuto il secondo premio per “ Poesie di un mare lontano” e il racconto” Sono tristi i pagliacci che ridono”. Ha pubblicato il romanzo Collezioni di cielo (2016), Premio Muricello come “opera di grande pregio poetico e introspettivo” e la raccolta poetica “Baco di sera” (2018)
Lina Latelli Nucifero