Festa SS. patroni Pietro e Paolo. Il vescovo invita la città a seguire la via del maestro
3 min di lettura“Lamezia, dove vai?”, chiedono i santi patroni Pietro e Paolo. Vescovo Cantafora: “prendiamo nelle nostre mani il coraggio di ripartire e di farlo insieme!”
LAMEZIA. Il vescovo di Lamezia Terme, Luigi Cantafora, ha presenziato ieri ai festeggiamenti in onore dei santi Pietro e Paolo, patroni della città e della diocesi. Proprio a conclusione della solenne processione, la guida spirituale della diocesi ha lanciato alla città un’esortazione: “Lamezia, non fuggire”, ha raccomandato Cantafora, “ma cammina seguendo le orme del Maestro”.
Nel suo messaggio il pastore della chiesa lametina si è soffermato sul valore del cammino, sottolineando che iniziare il viaggio “significa saper scegliere che cosa ci fa muovere e vivere e che cosa ostacola il cammino. Come città unita abbiamo una storia recente, appena cinquant’anni, ma molto sofferta! Le maglie della mafia hanno fatto sentire e fanno sentire la loro morsa. Ci sono pagine della nostra storia in cui non possiamo negare errori. Questa rilettura richiede coraggio, ma anche speranza, perché nessuno può essere incatenato alla propria storia come un laccio! Il Signore si avvicina alla storia di ciascuno di noi e alla nostra comunità e ci riconsegna la possibilità di fare un nuovo viaggio, la possibilità di iniziare un nuovo cammino”.
I santi patroni sono stati indicati da Cantafora alla stregua di guide per la comunità lametina, alla quale Pietro e Paolo chiedono conto del cammino fatto finora. “Dove vai?”, questo è il quesito che il presule immagina venga posto dai due santi patroni alla città. Una città che, a suo parere, “è stata troppo a lungo bloccata da interessi di parte e i cittadini dalla paura. Gli interessi e i compromessi di alcuni come anche la paura e la rassegnazione di altri, hanno dato spazio alla fuga a tanti livelli. Pietro e Paolo sono testimoni veri e credibili che invertire rotta nella vita è possibile. Pietro non è stato un apostolo senza difetti, infatti ha commesso errori e ha rinnegato il Maestro più volte. Paolo era prima un bestemmiatore e persecutore dei cristiani. Eppure il Signore Gesù nella loro vita si è avvicinato per dare loro una possibilità nuova e riaprire una strada di salvezza non per se stessi (infatti danno la loro vita), ma anche per altri. La comunità cristiana di Lamezia è e sarà sempre disponibile per accompagnare i passi di questo cammino nuovo. Accogliamo l’invito dei nostri patroni: camminare dietro il Signore Gesù, seguirlo, cioè modificare le nostre scelte di vita secondo una logica di dono, di benevolenza e non di presunzione e di pretesa”.
Alla luce di ciò, Cantafora invita i fedeli affinché “come persone, come famiglie e comunità, prendiamo nelle nostre mani il coraggio di ripartire e di farlo insieme! Quando ci accorgiamo di percorrere strade insensate, come Pietro che si era arreso, lasciamoci trovare dal Signore! Scegliamo un sentiero nuovo! Il Signore ci cerca sempre, non smette mai di rimetterci in piedi per portare noi e la nostra città su amabili sentieri di pace e di giustizia!”.
Prima della solenne processione, che ha percorso le vie del centro, si è rinnovato l’atto di affidamento della città ai Santi Patroni con la simbolica consegna del plastico nelle mani di S. Pietro da parte del commissario straordinario Francesco Alecci. Nella mattinata della solennità dei Santi Pietro e Paolo, nel corso di una solenne concelebrazione con il clero diocesano, il vescovo Cantafora ha ordinato sacerdote il giovane lametino Giuseppe D’Apa arrivando così a trenta i nuovi sacerdoti ordinati da monsignor Cantafora dall’inizio del suo ministero episcopale a Lamezia nel 2004.
Redazione