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Pax Christi Lamezia propone petizione per costruire un fronte allargato contro le guerre

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“Pace senza armi e senza frontiere”. Mosca e Kiev unite dalla nonviolenza; l’Italia e l’Europa facciano di più

Al di là di chi la guerra la dichiara e di chi, suo malgrado, è obbligato a combatterla, tanti cittadini russi, invece, condividono la paura  con altrettanti cittadini ucraini , ed insieme, sono vittime di un scontro armato ingiustificabile.

Noi cittadini europei, che la guerra la viviamo  barricati nelle nostre certezze, non possiamo limitarci alle manifestazioni di Piazza e ai Sit In, che sono importanti ma non decisivi.

Pax Christi Punto Pace di Lamezia Terme è convinta che si debba andare oltre, investendo le associazioni e le istituzioni a partire da quelle locali in un processo di coscientizzazione dei sentimenti di pace che non possono rimanere inermi di fronte all’occupazione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, così come alle potenze occidentali che mandano armi  non per generosità verso il contendente ritenuto più debole  ma  per indebolire e far soccombere l’aggressore per un disegno geopolico di dimensioni globali. Nonostante ciò, la coscienza pacifista matura all’interno dei popoli  russi e ucraino e i segnali si manifestano attraverso un filo rosso che li unisce e che resiste anche di fronte agli orrori della guerra.

La strada per gli attivisti pacifisti, dell’una e dell’altra parte, si è fatta più in salita tra minacce, intimidazioni e arresti .

Ma la fiducia in un percorso comune alternativo alle armi non è venuta meno, anche se, come afferma l’obiettore ucraino YURII SHELYAZHENKO, il Consiglio delle chiese ucraine continua a chiedere armi alla Nato ignorando i rischi di guerra nucleare. Eppure il quinto comandamento è “non uccidere” e se tutti lo seguissero, resistendo in modo nonviolento all’ingiustizia, come hanno già fatto alcuni soldati, questa guerra cesserebbe subito.

Ma, purtroppo, gran parte del clero post-sovietico crede più nelle armi che nella preghiera.  Noi, che abbiamo manifestato per  far cessare le armi, sentiamo forte il bisogno di incoraggiare coloro a cui viene impedito di manifestare il proprio dissenso perché continuino a farlo. Ormai, anche in questa parte dell’Europa apparentemente non interessata al conflitto, è maturo il tempo di mettere insieme , coordinandole, le forze che non si rassegnano alla guerra, ( obiettori di coscienza, associazionismo cattolico e laico , forze politiche democratiche) perché investano con una petizione di popolo le istituzioni periferiche e centrali su un tema, il rischio di deflagrazione nucleare, che richiede  una sempre più ampia condivisione. A partire dall’immediato “cessate il fuoco” , dalla ricomposizione del dialogo tra le Chiese sull’obiettivo primario dell’arresto delle ostilità  nei paesi in guerra e sulla costruzione di un nuovo protagonismo al servizio della convivenza pacifica.

Il 2 Giugno sarà celebrata, come ogni anno, la festa della Repubblica, che dovrà essere per Noi Italiani, che siamo un popolo e non solo destinatari di un sistema istituzionale che ci connota, un’occasione per rilanciare con forza il tema della Pace. In virtù di questa prossimità geografica con quest’ultimo conflitto, il popolo italiano deve rivendicare con molta più forza il rispetto del’art. 11 della Costituzione che dice espressamente “ l’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA…” Non possiamo più sopportare che la Pace sia perennemente armata o che sia un obiettivo perseguibile,  preferibilmente, con l’uso delle armi. Non è per nulla tollerabile che, mentre i riflettori sono mediaticamnte riversati sul palcoscenico Russo-Ucraino, contemporaneamente in Siria e in altri teatri regionali di guerra si bombarda la gente nel più totale silenzio. Rompere oggi questo silenzio è vitale per le sorti del mondo, per cui bisogna reagire  alla logica dello scontro i cui esiti sarebbero devastanti.

Per queste ragioni PAX CHRISTII PUNTO PACE DI LAMEZIA TERME invita le associazioni (cattoliche, laiche, della società civile, le forze democratiche) ad un incontro da programmare a breve per costruire una rete permanente di confronto che abbia come finalità la presentazione di una petizione per sollecitare le istituzioni locali,  nella loro configurazione assembleare,  a deliberare la richiesta di Pace in Europa e dovunque si vivono conflitti, nonché di sostegno all’obiezione di coscienza.

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