Pd Lamezia, Masi: “Ci hanno commissariato per fare un regalo al centrodestra”
2 min di letturaAl piccolo di piazza D’Armi si è riunito stasera il direttivo del Pd lametino ormai commissariato dal segretario regionale Nicola Irto. A presiedere la conferenza stampa con i giornalisti l’ex segretario Gennarino Masi e l’ex presidente Francesco Grandinetti, entrambi affiancati dai componenti del direttivo e da diversi altri componenti del partito.
Masi ha ripercorso con grande precisione e attenzione le fasi e le specifiche situazioni che hanno acuito la crisi con la minoranza nata all’interno del partito e con cui si è creata una frattura profonda. L’ex segretario ha detto che la minoranza in questione “ha fatto opposizione solo sulla stampa ma non ha mai partecipato alle attività del partito che ha lavorato sodo in questi ultimi tre anni, grazie anche ad un direttivo rinnovato, espressione di cambiamento”.
“In tre anni di piena attività non abbiamo violato alcuna regola statutaria. In realtà ci hanno commissariato perché così non possiamo decidere del futuro del nostro territorio. In questo modo – ha commentato Masi – stiamo facendo un regalo al centrodestra in vista delle prossime elezioni comunali. La nostra divisione certo non gioverà al centrosinistra, così come è avvenuto in passato quando abbiamo regalato la città al centrodestra e ad un sindaco sciolto per mafia”. Per l’ex segretario “Lamezia è un malato cronico che ha la sfortuna di avere al suo capezzale un medico sbagliato e cioè una classe politica che si genuflette a quella catanzarese, che va a pietire col cappello in mano nel piattino della città capoluogo”.
Grandinetti ha espresso piena solidarietà e vicinanza a Masi e a tutto il direttivo: “Hanno commissariato tutti noi – ha detto l’ex presidente – che saremo del Pd finchè la nostra coscienza ce lo consentirà”. Grandinetti ha anche asserito che molto probabilmente “Irto non ha gradito i suoi attacchi contro la Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi la quale sta fortemente potenziando lo scalo della città dello stretto a discapito di quello lametino. Quello che sta avvenendo – ha incalzato Grandinetti – è gravissimo. Ed è ancora più grave il fatto che stia avvenendo grazie al consenso del sindaco in carica e al silenzio di parlamentari e consiglieri regionali lametini”. (Red.)