PD Lamezia: un sindaco per la trasparenza… dei rifiuti
3 min di letturaLa prima ordinanza del 2023 del Sindaco di Lamezia Terme ha per oggetto il “Divieto di utilizzo di sacchi neri per il conferimento di rifiuti”
Comunicato Stampa
Premesso che la Lamezia Multiservizi ha tutto il diritto (ed il dovere) di organizzare in maniera efficiente il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, corre l’obbligo di segnalare che le scelte tecniche e gestionali della stessa società non possono essere fatte ricadere sui cittadini.
Riteniamo inopportuna questa Ordinanza che aggiunge costi a costi, per il momento storico che stiamo vivendo, una crisi economica che sta distruggendo la struttura sociale del nostro territorio con costi sempre più elevati – e parliamo dei beni necessari – con attività commerciali sull’orlo della chiusura e con famiglie che non sono più in grado di pagare le bollette di luce e gas, ma anche della spazzatura.
Peraltro l’ordinanza nulla dice su cosa avverrà quando il cittadino inserirà per errore un rifiuto improprio nel sacco trasparente.
L’operatore si rifiuterà di caricarlo e lo abbandonerà sulla pubblica via?
Giacerà per giorni e giorni sulla pubblica via fin quando animali randagi o ratti spargeranno i rifiuti?
Non sarebbe stato meglio ordinare l’utilizzo di un sistema di identificazione del produttore, già in possesso della Lamezia Multiservizi (la quale ha avuto un finanziamento pubblico per la fornitura a tutti gli utenti di un tale dispositivo), verificando a posteriori quello che è stato conferito, multando, dopo almeno un avviso, coloro che non rispettano le regole?
Una efficace raccolta dei rifiuti può essere effettuata ricorrendo ad altri metodi quali, per esempio, il contrassegnare i sacchetti con codici a barre attraverso i quali è possibile “delimitare l’identificabilità del conferente ai soli casi in cui sia stata accertata la mancata osservanza delle prescrizioni”. Facciamo notare che ciò sta già avvenendo in diversi comuni.
Nel frattempo la Lamezia Multiservizi dovrebbe fornire agli utenti le buste idonee durante lo svolgimento del servizio (ad es., ciascun operatore con cadenza da definire, dopo averlo svuotato, deposita nel contenitore della differenziata un certo quantitativo di buste idonee).
Riteniamo, comunque, che la corretta raccolta differenziata non si faccia con le imposizioni, ma con il coinvolgimento diretto dei cittadini-utenti, attraverso campagne di informazione, sensibilizzazione ed educazione al corretto conferimento delle tipologie di rifiuti, perché, spesso, chi sbaglia non lo fa perché vuole, ma perché non lo sa. Al tal fine, con riferimento ai sacchetti trasparenti, ricordiamo quanto precisato dal garante della privacy, ovvero che si tratta di una “imposizione contraria alla normativa posta a tutela della riservatezza dei dati personali e quindi lesiva di un diritto fondamentale della persona”.
Per esempio “chiunque si trovi a transitare sul pianerottolo o, comunque, nello spazio antistante l’abitazione, è posto in condizione di visionare agevolmente il contenuto esteriore”
Dunque, egregio Sindaco, non è il cittadino che può risolvere un problema tecnico del Gestore della raccolta differenziata, bensì è quest’ultimo che deve proporre soluzioni valide per la collettività e rispettose per i suoi diritti.
Gennarino Masi
segretario cittadino PD