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Come e perchè partecipare ad un programma televisivo: intervista ad Antonella Cittadino

3 min di lettura

L’ingegnere biomedico di Lamezia Terme Antonella Cittadino nei giorni scorsi è stata protagonista del seguitissimo gioco televisivo “I soliti ignoti. Il ritorno” di Rai 1 condotto da Amadeus.

Telefonicamente ci ha raccontato la sua esperienza.

Avevo inviato in passato la candidatura per un altro programma. Poco tempo fa sono stata contattata dalla redazione de I Soliti Ignoti, forse per la mia professione, e non ho potuto che accettare”. 

Con grande entusiasmo la 54enne lametina ci ha raccontato la sua avventura al Teatro delle Vittorie in qualità di personaggio “ignoto” al quale il concorrente in studio avrebbe dovuto abbinare una delle identità presentate per aggiudicarsi il montepremi.

“Avevo una gran voglia di partecipare ed è stato davvero bello, soprattutto visto il difficile periodo che stiamo vivendo. Una ventata d’aria fresca, in un clima così soffocante. E ovviamente, si è svolto tutto in sicurezza”.

Ma cosa succede dietro le quinte dei nostri programmi preferiti? Come sarebbe partecipare?

Sono sempre tante le domande e la curiosità sui retroscena di questo mondo patinato.

Iscriversi è più semplice di quanto si possa pensare: è sufficiente compilare il form on line o contattare il numero indicato sul sito della trasmissione cui si è interessati.

Le informazioni da comunicare sono i dati anagrafici, il titolo di studio, la professione e l’eventuale precedente partecipazione ad altri programmi Tv.

Le selezioni possono prevedere un’intervista e/0 un provino per conoscere meglio il candidato, le sue capacità comunicative e di telegenia, e il bagaglio di esperienze che compongono il proprio vissuto e arricchiscono la propria personalità.

E poi?

“Sono stata contattata telefonicamente a ridosso della data di partecipazione. Hanno organizzato per me il viaggio, prenotato un hotel e mi hanno guidata per tutto il tempo che è stato necessario per registrare la puntata. Arrivata al Teatro delle Vittorie e firmati i mille documenti inerenti la privacy e la questione Covid, mi hanno assegnato un camerino e ho fatto una prova costume. Ci era stato detto di portare tre cambi: alla fine avremmo indossato ciò che meno fosse identificativo della professione svolta, vista la tipologia di gioco al quale avremmo partecipato. Inoltre, ci hanno avvisato che non sono previsti truccatrici e parrucchieri, causa Covid. 

Successivamente, in teatro, si è svolta una simulazione del programma con qualche prova “tecnica”, come quella dei tre scalini in plexiglass da scendere (certamente la parte più complicata per chi indossa tacchi!) e ci sono state fornite alcune indicazioni per non far trasparire informazioni nel corso del gioco che potessero essere involontari suggerimenti per il concorrente in gara. Non dimentichiamo che ci sono in palio tanti soldi.

In trasmissione poi sarebbe stato Amadeus a indicarci cosa fare o quando intervenire.

Registrata la puntata, sono subito rientrata a Lamezia. Unica accortezza: non comunicare quando si sarebbe svolta la messa in onda e, ovviamente, l’esito della puntata”.

Ma perchè desiderare di prender parte a un programma televisivo?

“Perchè è stato estremamente divertente ed emozionante. Un’esperienza positiva e diversa, soprattutto per chi come me svolge una professione così lontana da questo mondo. Lo rifarei senza dubbio!”

E perchè, ci sentiamo di aggiungere, nella tragicità dell’emergenza che stiamo vivendo, è importante concedersi anche momenti unici, di pura bellezza, di leggerezza. Perchè destreggiandoci tra le restrizioni, si può comunque continuare a sognare.

Maria Francesca Gentile

 

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