Perugini: polemiche infondate sulla scelta del logo
3 min di letturaHo letto con doverosa attenzione ed interesse le dichiarazioni del Collega ed Amico Consigliere Piccioni pubblicate oggi (ieri, n.d.r.) sulle varie testate e Lo ringrazio anzitutto per le cortesi espressioni di apprezzamento nei confronti miei e degli altri membri del Comitato che ho l’onore di presiedere.
Comunicato Stampa
Accolgo, altresì, volentieri il Suo garbato invito alla trasparenza, che ha sempre costituito, ed ancora di più in questa circostanza, una caratteristica irrinunciabile della mia vita, perché, specie quando si svolge un’attività nell’interesse di una Comunità, è doveroso chiarire le ragioni del proprio operato.
Il Comitato, dopo aver fatto pubblicare il bando di concorso nel portale del Comune di Lamezia Terme il 23 settembre 2017, ha delegato, come previsto dal bando stesso, ogni attività di esame e di giudizio relativamente ai progetti che sarebbero stati presentati, alla Commissione, che, come ha rilevato l’Amico Piccioni, è stata composta da “eccellenti professionisti del settore della nostra città”.
Sono pervenuti alla Segreteria del Comitato, nel termine fissato dal bando, 41 plichi chiusi che sono stati regolarmente protocollati.
Detti plichi, sempre chiusi, sono stati consegnati alla Commissione giudicatrice unitamente alle schede di valutazione tratte da internet e generalmente utilizzate in analoghi concorsi.
I Membri della Commissione hanno esaminato, in anonimato, tutti gli elaborati e le relative schede esplicative allegate e, dopo avere espresso singolarmente i voti di valutazione di ciascun elaborato, hanno redatto il verbale delle operazioni effettuate ed hanno proclamato il vincitore.
Per quanto concerne le supposte criticità, è doveroso premettere che l’elaborato risultato vincitore è accompagnato da una chiara relazione esplicativa, che ritengo opportuno riportare testualmente:
“L’ideazione del Logo del 50° della costituzione di Lamezia Terme ha come elementi connotativi 3 componenti:
1. Il Colore Oro – Essendo il colore identificativo del 50° anniversario, il 50 è stato codificato cromaticamente con l’oro:
2. Il Bastione – Simbolo della Città, si trova anche all’interno dello stemma Istituzionale: In tal modo si avrà una continuità figurativa anche con l’emblema di Lamezia Terme.
3. Le Tre Stelle che raffigurano i tre ex comuni (S.Eufemia, Sambiase e Nicastro) – Le tre stelle non a caso sono una continuità dello Zero, in quanto essendo un cerchio è anche simbolo di UNIONE. Di colore giallo come il fondo dell’emblema della Città che le contiene”.
Non si comprende come si possa negare che tale logo sia “rappresentativo delle peculiarità originarie dei tre ex Comuni e di tutti gli elementi che compongono il contesto attuale della Città”. A livello di opinioni personali è tutto possibile, ma a livello oggettivo certamente non lo è.
Quanto alla pretesa mancanza di originalità perché lo si vuole a tutti i costi paragonare ad un logo del cinquantenario di un’impresa commerciale, è di tutta evidenza che l’originalità non è esclusa per l’utilizzo del numero 50 e del colore oro, che sono universalmente utilizzati per qualsivoglia cinquantenario ivi compreso quello di nozze. Non si dimentichi poi che il nostro logo è solo commemorativo e certamente non commerciale.
Devo, infine, ricordare che nel comunicato relativo all’indicazione del vincitore del bando, ho chiaramente affermato che il Comitato ha stabilito di organizzare una mostra di tutti i progetti presentati e di attribuire a ciascuno degli autori un riconoscimento. Naturalmente è a disposizione anche la graduatoria dei partecipanti.
Le polemiche infondate, immotivate e strumentali sono il veleno che impedisce la realizzazione di qualsiasi iniziativa. E nella nostra amata Città di Lamezia Terme, in questi cinquantanni, di veleni ne sono stati sparsi tanti.
Il mio invito, che ho rivolto sempre ai Lametini è quello di collaborare con lealtà a chiudere un periodo infelice ed a voltare pagina.
Lamezia non merita ulteriori mortificazioni ed ulteriori saccheggi, resi possibili dalla mancanza di unità e di armonia e, quindi, di forza reattiva.
Basilio Perugini