Piccioni: bando Multiservizi, chiarezza su 87 esclusi
4 min di lettura87 persone, 1 su 4 tra coloro che avevano presentato domanda al bando Multiservizi per reclutare nuovi collaboratori per la raccolta differenziata, sono stati esclusi per motivazioni “discutibili” e sulle quali è urgente si faccia chiarezza.
Ormai sembra diventata una moda, da parte degli enti partecipati, negare ai consiglieri comunali il diritto di accesso agli atti. Tre mesi fa inoltravo istanza di accesso agli atti al Presidente della Multiservizi per avere alcune informazioni fondamentali: la copia degli atti relativi all’individuazione delle società interinali; la copia della convenzione con la società Tempor; le copie delle fatture emesse dalla Tempor; i dati sulle indennità dei componenti del Cda, per avere conferma se, come pare, vi siano stati aumenti delle indennità di Presidente e Consiglieri del Cda.
In tre mesi nessuna risposta, nessun atto pervenuto. Altra documentazione avevo richiesto addirittura a marzo scorso e in più di otto mesi nessuna risposta.
Anche il Sindaco è intervenuto due volte, l’ultima proprio ieri, per sollecitare l’invio degli atti richiesti dal sottoscritto ma ad oggi non abbiamo letto nulla. E’ questo il peso che il Sindaco ha sul management della Multiservizi, in gran parte da lui nominato? E soprattutto è questa la tanto sbandierata trasparenza della Multiservizi, la “casa di vetro” che doveva diventare?
Gravissimo che in un avviso pubblico, rivolto in particolare ai giovani disoccupati, vi sia stato un numero così elevato di esclusioni per motivazioni in gran parte frutto di incongruenze, paradossi e vere e proprie stravaganze del bando. Si consideri poi che la graduatoria avrà durata triennale e la Multiservizi potrà attingervi anche quando molti dipendenti andranno in pensione nei prossimi anni: per tanti giovani sfumerebbe per sempre un’ importantissima possibilità occupazionale.
Il bando prevedeva solo la possibilità di presentare la domanda tramite raccomandata con ricevuta di ritorno da inviare alla sede di Napoli della Tempor, escludendo sia la consegna a mano magari in una sede distaccata qui a Lamezia sia l’invio tramite posta certificata. Ci spiegano alla Multiservizi com’è possibile nel 2016 non prevedere la possibilità di invio tramite Pec? Non c’è bando o avviso pubblico che non preveda la possibilità di invio tramite Posta Certificata. Forse non si sono accorti che ormai nel resto d’Italia si parla di Amministrazione Digitale?
Il bando è stato pubblicato a metà ottobre, il termine ultimo per la presentazione della domanda era il 7 novembre. La domanda doveva arrivare via posta non dietro l’angolo, ma a Napoli: non ci voleva la sfera di cristallo per prevedere che i candidati avrebbero avuto grandissime difficoltà, indipendenti da loro, per ottenere i vari documenti da allegare alla domanda, come l’Isee e altra documentazione, e inviare il tutto nei tempi ristrettissimi.
Alla Multiservizi pensano che Poste e corrispondenza in Italia viaggino alla velocità della luce? Perché non dare la possibilità della consegna a mano in una qualche sede qui a Lamezia o dell’invio telematico? Alla luce delle esclusioni che ci sono state, non aver previsto queste possibilità crea profili di illegittimità del bando che potrebbe vanificare l’intera procedura.
E appaiono anomale le esclusioni per raccomandata non conforme, visto che nel bando, si parlava semplicemente di raccomandata a/r, senza prevedere una specifica azienda tramite la quale inviare la domanda. Spieghi allora la Tempor cosa si intende per “raccomandata non conforme”.
E poi le esclusioni per mancata firma sulla domanda in originale e per mancanza di copia del documento d’identità, richieste sulle quali nel bando non era previsto “pena esclusione”: invece di tagliare fuori tanti giovani, si poteva richiedere un’integrazione della documentazione.
Quali sono state le “richieste di rivisitazione” che hanno portato alla palese anomalia di avere due graduatorie “definitive”, una pubblicata il 22 dicembre l’altra il 5 gennaio? E’ vero che la società si chiama Tempor, che in latino significa tempo, ma da qui a mortificare il concetto di “definitivo” ce ne passa.
La Lamezia Multiservizi faccia chiarezza al più presto. Ecco la dimostrazione di quanto sia stato fallimentare un iter portato avanti con superficialità e con un atteggiamento di totale chiusura alle sollecitazioni fatte da me e anche dagli altri consiglieri comunali in commissione. Gli esclusi sappiano che, se necessario, faremo la nostra parte per aprire una vertenza con la Multiservizi in nome della trasparenza e del rispetto delle regole.
Rosario Piccioni