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Piccioni: sulla Borrello Fiorentino soluzione dell’amministrazione puzza di intolleranza

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istituto comprensivo borrello

Ritorno sulla vicenda della scuola Borrello Fiorentino perché la soluzione prospettata dall’assessore Cardamone ai genitori dei bambini e ai docenti, è inaccettabile e palesemente discriminatoria.

borrello fiorentino
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Comunicato Stampa

Come ho già detto, bisogna respingere qualsiasi strumentalizzazione della vicenda e trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutti, sia dei bambini della scuola e delle loro famiglie sia degli utenti del Cpia.
Nonostante con lo spostamento delle classi del Cpia al secondo piano si sia già data una risposta efficace alle questioni sollevate dalle famiglie, impedendo così qualsiasi contatto tra i bambini della scuola e gli utenti del Centro come richiesto, l’amministrazione comunale nella persona dell’assessore Cardamone, nel corso di un incontro nei giorni scorsi, ha accolto la richiesta delle famiglie di sospendere le lezioni del Cpia fino a quando le classi non saranno trasferite al Botticelli.
I bambini della scuola sono già al primo piano, gli adulti al secondo piano. Venute meno quindi le questioni legate alla “convivenza” tra bambini e corsisti adulti, non ci resta da concludere che la soluzione accolta e sostenuta dall’amministrazione “puzza” di intolleranza: non si pensa a risolvere il problema, ma ad assecondare ragioni propagandistiche e probabilmente razzistiche.
Che bisogno c’è di interrompere le lezioni del centro, arrecando un grande disservizio alle persone adulte, italiane e non, che frequentano i corsi?
Senza contare che anche la soluzione di spostare le classi del Cpia al secondo piano della scuola, espone docenti e utenti a una situazione di insicurezza, costringendoli a fare lezioni in un’area con un’uscita stretta e buia priva delle condizioni minime di sicurezza. Non è tollerabile che si usino due pesi e due misure.
Così facendo l’amministrazione alimenta lo scontro tra famiglie e utenti del centro, invece di trovare un punto di incontro. Sospendere le attività di un centro di formazione per adulti, significa recare danno a chi, italiano o straniero che sia, ha scelto di intraprendere un percorso di formazione per migliorare le proprie condizioni di vita.
Come mai questo cambio di passo dell’amministrazione, visto che in un primo momento l’assessore alla pubblica istruzione si era reso disponibile a far proseguire le attività del Cpia nella scuola Borrello-Fiorentino?
Sono evidenti i contrasti all’interno della stessa maggioranza non su semplici scelte amministrative, ma su questioni che riguardano valori e principi.
Inconcepibile infatti che un’amministrazione, al cui interno vi sono forze che si richiamano ai valori cristiani dell’accoglienza e della solidarietà, non abbia il coraggio di scelte anche impopolari per garantire il diritto di persone, italiane e straniere, a studiare.
Ci appelliamo al sindaco e alle forze della maggioranza che hanno a cuore certi valori, perché l’amministrazione, nell’attesa che si concretizzi prima possibile il trasferimento delle classi del Cpia al Botticelli come l’amministrazione precedente aveva già deliberato, consenta al Cpia di proseguire le sue attività in spirito di collaborazione con i docenti e le famiglie della Borrello – Fiorentino.

Rosario Piccioni

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