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Piccioni: anche sul Centro Covid, Catanzaro pugnala Lamezia alle spalle

3 min di lettura

La possibilità di realizzare un centro ospedaliero Covid in Calabria rappresenta un’opportunità strategica sia per gestire al meglio eventuali seconde ondate dell’epidemia sia per offrire un servizio adeguato a pazienti in una prospettiva di medio e lungo periodo che necessitano di particolari percorsi di recupero dopo la malattia, anche perché no provenienti da altre regioni italiane

Comunicato Stampa

Senza nessuno spirito polemico e senza alcun campanilismo, mi spiace constatare che anche in piena emergenza siamo alle solite: per alcuni esponenti politici di Catanzaro, Lamezia solo a parole è la sorella “gemella”, nei fatti la nostra città viene sempre scavalcata e pugnalata alle spalle.

La proposta avanzata dall’onorevole Wanda Ferro e sostenuta dal sindaco Abramo di riconvertire l’ex policlinico catanzarese di “Villa Bianca” ignora completamente una realtà come quella di Lamezia che, con un’adeguata programmazione degli interventi e non con scelte improvvisate,  ha tutte le potenzialità per porsi a servizio dell’intera regione.

E se Catanzaro, seguendo un copione già scritto, incassando anche il supporto di oltre 70 sindaci della provincia e di Confindustria, fa immediatamente quadrato ingegnandosi per raccattare tutto il possibile dobbiamo amaramente constatare come la città capoluogo lasci a Lamezia sempre e solo le briciole. Purtroppo dobbiamo anche constatare la debolezza politica della nostra città, visto che diversi sindaci dell’hinterland lametino ci hanno voltato le spalle sostenendo in un documento comune indirizzato al commissario Arcuri e al presidente Conte la realizzazione di una struttura ospedaliera apposita per pazienti Covid  attraverso l’eventuale riconversione di Villa Bianca oppure attraverso la costruzione di un nuovo ospedale.

Vogliamo ricordare ai politici catanzaresi che già effettuano i primi sopralluoghi, rigorosamente con telecamere al seguito , che esiste una proposta del dottore Cesare Perri presentata alla presidente Santelli, sostenuta dall’intero consiglio comunale lametino e da oltre 2.000 firme raccolte con 2 petizioni online, che presenta alcuni oggettivi punti di forza che una politica con un minino di visione non dovrebbe ignorare: oltre alla disponibilità di un’ampia struttura del nostro ospedale, che presenta locali vuoti o in disuso e nettamente distante dal resto del complesso ospedaliero, la centralità sul territorio regionale e la vicinanza della nostra città ai principali snodi di comunicazione. Tra le tante cose che ci lascerà questa emergenza, c’è sicuramente la consapevolezza che la politica deve programmare e non improvvisare, soprattutto su un terreno estremamente delicato come quello della sanità, da cui dipende la vita delle persone. Questo vale soprattutto nella nostra regione. Appena pochi giorni fa, in una diretta video anche alla presenza di Mascaro, per l’ennesima volta il Sindaco di Catanzaro, che è anche il presidente della provincia, ha affermato che “Lamezia è una città sorella” a cui lui tiene tanto!!!

Caro Abramo e cari politici catanzaresi, la volontà politica si manifesta con i fatti e non con le parole di cui ormai i cittadini sono stanchi.

E allora quale migliore occasione di questa? Che senso ha volere un centro regionale Covid19 in una struttura vecchia, fatiscente e scomoda logisticamente, quando a Lamezia abbiamo una struttura già pronta che necessita solo di minimi interventi?

Infine mi chiedo: possibile che in questo dibattito i parlamentari lametini e gli assessori e consiglieri regionali che sono stati eletti nella nostra città non dicano una parola?

Non possiamo permettere che anche un’ emergenza come questa diventi occasione per i soliti giochi di prestigio a cui una certa politica catanzarese ci ha abituati da tanto tempo, a danno di Lamezia e dei suoi cittadini.

Rosario Piccioni
(Lamezia bene comune)

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