Piccioni: al Comune di Lamezia bisogno impellente di nuovi dirigenti
3 min di letturaSono sotto gli occhi di tutti le difficoltà e i disagi che la macchina burocratica del nostro Comune vive ogni giorno a causa di un organico sottodimensionato, con numerosi pensionamenti nell’ultimo anno tra il personale dipendente e solo tre dirigenti a dover rispondere alle attese di una città con oltre settantamila abitanti.
Tutto questo si traduce in mancate risposte ai cittadini, che sentono il Comune sempre più distante e incapace di incidere sulla vita di ogni giorno, in un sovraccarico di lavoro ai pochi dirigenti in servizio costretti a dover occuparsi di temi che non rientrano nelle loro specifiche competenze.
Alla luce di questa situazione, la scelta dei commissari di avvalersi della figura dei sovrafunzionari si sta rivelando una scelta poco incisiva rispetto ai bisogni e alle urgenze di un Comune con un’estensione territoriale e un ruolo strategico come Lamezia.
Certamente le figure dei sovrafunzionari sono funzionali a quell’azione di controllo dell’attività amministrativa propria di una commissione straordinaria insediatasi dopo lo scioglimento di un Comune per infiltrazioni mafiose. E certamente i sovrafunzionari nominati sono persone di altissima competenza e professionalità e stanno anche svolgendo bene il proprio ruolo. Ma è evidente che non basta. Non è sufficiente per rispondere alle istanze di un intero territorio.
Basti pensare alla questione più calda con cui la nostra città si sta confrontando nelle ultime settimane: il piano strutturale comunale. In questo momento, a seguito della riorganizzazione dgli incarichi dirigenziali decisa dalla commissione straordinaria, ad occuparsi della materia è la dottoressa Aiello.
Non interessa in questa sede discutere delle competenze della dottoressa Aiello negli altri ambiti di cui si è occupata per tanti anni per la nostra città, in qualche modo connessi alla sua formazione professionale in materia economica e aziendale; ma appare a tutti evidente che non ha, e non è certamente una sua colpa, una formazione specifica sui temi dell’urbanistica, dell’edilizia e soprattutto sui temi legati a una questione vitale per la città come il Psc.
E questo vale anche per altre figure dirigenziali del nostro Comune, costretti ad occuparsi di materie non corrispondenti alla loro formazione ed esperienza. Un disagio per i pochi dirigenti in servizio che, nonostante il sovraccarico di lavoro e le difficoltà, stanno cercando in tutti i modi di far andare avanti la macchina comunale. Ma un disagio soprattutto per i cittadini che, bussando alla porta del Comune, spesso non trovano risposte nè adeguate, nè tempestive.
E’ evidente che su certe questioni servono figure con competenze specifiche sui singoli temi, in grado di dare risposte e di operare scelte.
Rivolgo allora un appello ai commissari perché, beneficiando delle possibilità che la legge (l’art. 6 del decreto legge n. 78 del 2015 convertito nella legge n. 125 del 2015) offre proprio ai Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, richiedano al Prefetto l’invio al Comune di Lamezia di nuovi dirigenti con formazione tecnica e specializzata nelle diverse materie, per rendere più efficiente e veloce il lavoro della macchina burocratica dell’ente e soprattutto dare risposte alle istanze di tanti cittadini e imprenditori della nostra città.
Sarebbe paradossale non sfruttare un’opzione pensata proprio per i Comuni commissariati e limitarsi a figure di controllo, senz’altro utili e necessarie, ma il cui lavoro è limitato e potrebbe essere poco incisivo sulle scelte. C’è bisogno di personale che abbia il potere di prendere decisioni importanti e tradurle in atti amministrativi assumendosene fino in fondo la responsabilità.
I commissari utilizzino questa opportunità per dare una boccata di ossigeno all’apparato burocratico del nostro Comune ed essere in condizione di affrontare con efficacia le grandi questioni amministrative che riguardano direttamente la vita dei cittadini e il futuro della città.