Piccioni: procedura verde pubblico illegittima. Commissione non ha una visione
4 min di letturaLa situazione del verde pubblico in città, dalle erbacce ai bordi delle strade alla situazione a imbarazzante di alcuni giardinetti di fronte le scuole al rischio zecche nei parchi che alcuni cittadini già stanno segnalando, è specchio di quanto ho già denunciato nei mesi scorsi.
La presenza dello Stato attraverso i commissari straordinari si sta riducendo a un mero uso del “pugno duro”, senza alcuna incisività sulla vita di una comunità ferita da un terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose.
Ma negli ultimi giorni si è determinato un fatto gravissimo, che invece di far fare passi avanti alla nostra città paradossalmente ci riporta indietro.
Ci riporta a quanto denunciavamo un anno fa sulla gestione del verde con l’amministrazione Mascaro. L’avviso pubblico varato dall’amministrazione comunale per l’affidamento della manutenzione delle aree verdi comunali, varato dopo ben sei mesi dall’insediamento della commissione e le cui domande dovranno essere presentate entro il prossimo 8 maggio, presenta gravissimi elementi di illegittimità che inevitabilmente fanno sorgere più di un interrogativo.
Com’è possibile che un’amministrazione guidata da rappresentanti dello Stato arrivi al punto di agire ignorando le norme vigenti? Ho già presentato un’istanza di annullamento in autotutela, perché vengano revocati gli atti già pubblicati che in quanto palesemente illegittimi vanno a compromettere l’intera procedura.
In particolare, tra le altre motivazioni che ho segnalato nell’istanza, l’avviso pubblico viola la normativa di settore consentendo inspiegabilmente la partecipazione a soggetti che in realtà non avrebbero i titoli per partecipare. Questo significa aprire la strada a chiunque per la gestione del verde pubblico.
Con il rischio di far finire parchi e aree verdi in mano non solo a chi non ne ha le competenze adeguate, ma peggio ancora a chi potrebbe perseguire interessi di altra natura. E qui le domande, gli interrogativi e i dubbi crescono a dismisura. Un pessimo segnale in un Comune dove, è bene ricordarlo, anche il tema della gestione del verde da parte dell’amministrazione Mascaro è finito sotto la lente della commissione d’accesso.
Ma aldilà dell’aspetto tecnico-giuridico, è evidente a tutti l’assenza di una visione strategica per quanto riguarda il verde pubblico. Come si può mettere sullo stesso piano la manutenzione di una rotatoria o di piccoli spazi verdi con la manutenzione di un parco? Com’è possibile separare la manutenzione dalla gestione di realtà importanti come i parchi urbani?
Il decoro urbano non è un’appendice ma elemento decisivo per far percepire ai cittadini che la città è amministrata e non è abbandonata a se stessa. E vengo alla questione dei parchi cittadini, questione che già nel mese di gennaio ho sottoposto personalmente ai commissari nell’incontro avuto con il movimento Lamezia Insieme.
I parchi cittadini sono nell’incuria e nel degrado. Quella totale assenza di visione e di coinvolgimento per la gestione dei parchi, che abbiamo già denunciato negli anni dell’amministrazione Mascaro, purtroppo continua oggi con la terna commissariale.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e il Parco Peppino Impastato è emblema di tutto questo. Fino a qualche anno fa luogo frequentatissimo tutti i giorni e punto di riferimento per manifestazioni sportive cittadine e anche regionali, oggi è nel più totale degrado e abbandono.
Eppure quel “polmone verde”, realizzato in un’area fortemente condizionata dalla presenza della criminalità organizzata, era il simbolo della volontà di riscatto di un’intera comunità. Lasciare morire luoghi di socializzazione e aggregazione come il Parco Impastato, specie in alcune aree particolarmente sensibili dal punto di vista della presenza della criminalità organizzata, è fortemente rischioso e rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi anni da tante realtà associative della nostra città.
Basti pensare allo Sport Village, organizzato per diverse edizioni proprio al Parco Peppino Impastato, che ha creato attraverso il binomio parco-sport un’importante occasione di aggregazione e coinvolgimento dell’intera comunità.
E ancora il Parco Mastroianni, in pieno centro cittadino, dove un comitato di cittadini avevano avviato un percorso di riappropriazione di quel luogo che porta il nome di un letterato della nostra terra.
Anche qui ormai solo degrado e assenza di qualsiasi manutenzione con la ormai famosa questione della “passerella” di legno che si trascina stancamente da mesi senza vedere una soluzione. Alla vigilia della stagione estiva, rivolgo un appello ai commissari ad intervenire prontamente sul verde e sui parchi cittadini.
Si prenda in mano seriamente la situazione. Si dialoghi, come ho chiesto più volte ai commissari, con le associazioni che in passato hanno fatto vivere i parchi con iniziative e manifestazioni di grande impatto sociale.
In una città già paralizzata per la chiusura di impianti e strutture, non è possibile lasciare anche gli spazi all’aperto nell’incuria fino al punto da renderli invivibili.
I parchi cittadini tornino ad essere abitati e “vissuti”, luoghi in cui bambini, famiglie, realtà sportive e tutti i cittadini possano stare a proprio agio.